In Sardegna Convegno delle Caritas diocesane

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Con una relazione sul ruolo degli organismi internazionali nella promozione della giustizia e della pace, l’arcivescovo Renato Martino è intervenuto oggi ad Orosei, in Sardegna, nella giornata conclusiva del 29.mo Convegno nazionale delle Caritas diocesane. Nel terzo ed ultimo giorno di lavoro sono stati affrontati, per i 531 rappresentanti delle Caritas diocesane italiane provenienti da 169 diocesi, i temi della pace, della riconciliazione e i modelli di sviluppo in un’ottica globale.

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Riferendosi agli attuali limiti delle istituzioni internazionali, il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che è stato per 16 anni Osservatore permanente della Santa Sede al Palazzo di vetro di New York, ha rimarcato come proprio le inadeguatezze di questi organismi debbano spingere a rafforzarne le strutture e migliorarne le strategie. “Questo vuol dire – ha affermato mons. Martino – che è necessario adoperare con maggiore convinzione il principio di sussidiarietà per una reale governance globale”.

Multilateralismo e pedagogia

L’arcivescovo ha quindi messo in risalto l’esigenza di valorizzare il multilateralismo e di sviluppare una maggiore efficacia pedagogica delle istituzioni internazionali e delle Nazioni Unite. Il presidente di Giustizia e Pace ha anche sottolineato come il costante riferimento del Papa all’Onu prima, durante e dopo la guerra in Iraq, “sia un invito a rinvigorire un percorso di consolidamento delle relazioni internazionali che la guerra nel Golfo Persico ha compromesso”.

Ingegneria dell’umanità

Evidenziando come l’autorità universale, di cui oggi si sente sempre più bisogno, debba essere pazientemente promossa sul fondamento dell’unità della famiglia umana, l’arcivescovo ha affermato che “è il momento di mettere mano tutti insieme ad una sorta di ingegneria costituzionale dell’umanità approfondendo il processo, già in atto, di  costruzione partecipata di livelli trasparenti e articolati di autorità”. “Se si vuole che la pace non sia solo conseguenza di una violenza impositiva e di lunghe estenuanti trattative – ha concluso il presule – occorre che sia fatta sgorgare da valori effettivamente condivisi e vissuti”.

L’intervento di mons. Nozza

Il direttore della Caritas italiana, mons. Vittorio Nozza, ha indicato infine le linee guida su cui questo importante organismo ecclesiale è chiamato a muoversi. L’invito a frequentare la politica per governare i cambiamenti, l’impegno a costruire la relazione con l’altro, uscendo dalla cosiddetta sindrome dello spettatore che ci rende tutti indifferenti, ed una presenza incarnata nei luoghi del quotidiano sono le prospettive di lavoro pastorale a cui sono chiamate le 25.000 parrocchie italiane, centri di coesione sociale, visibilità e presenza della Chiesa. Con la determinazione ad affrontare queste sfide, si è concluso il 29° Convegno nazionale che ha tracciato un nuovo cammino per la Caritas, chiamata a far sperare nell’orizzonte, pur difficile, del quotidiano.

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