Le Chiese ortodosse celebrano il Natale
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Oggi festeggiano la nascita del Bambino Gesù le Chiese ortodosse di Russia, Serbia, Georgia, Repubblica Ceca e Polonia che osservano il calendario giuliano. Le Chiese ortodosse di Grecia, Romania e Bulgaria, con il patriarcato ecumenico di Costantinopoli, celebrano invece il Natale il 25 dicembre. Durante l’Angelus, Giovanni Paolo II ha rivolto ieri il suo “cordiale augurio di pace e letizia nel Signore” ai fratelli e alle sorelle delle Chiese orientali che celebrano oggi il Santo Natale.
Messaggio del Patriarca di Mosca
Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, ha diffuso il suo messaggio natalizio invitando i fedeli ortodossi e quelli di altre confessioni alla fratellanza e all’amore verso il prossimo. Ricordando la strage di Beslan, il Patriarca ha anche sottolineato come “davanti alla morte la maggior parte della gente abbia dato esempio di grande amore gratuito verso il prossimo”. Ma quali sono le caratteristiche del Natale ortodosso? Risponde l’arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, mons. Tadeusz Kondrusiewicz, intervistato da Amedeo Lomonaco:
R. – Gli ortodossi hanno il tempo di Avvento, il tempo di preparazione, del digiuno e della preghiera. Vivono il Natale quasi come noi. Siamo molto, molto vicini. Si celebra con grande affetto e la gente in Russia vive questa festa e questo giorno con grande felicità e con grande speranza.
Il Natale dopo la tragedia di Beslan
D. – Come vivono gli ortodossi ed i russi, in particolare, questo Natale dopo un anno segnato, purtroppo, da eventi drammatici quali la tragedia di Beslan e il catastrofico maremoto che lo scorso 26 dicembre ha colpito il Sud-Est asiatico?
R. – La Chiesa ortodossa, la Chiesa cattolica e le altre Chiese, stanno pregando e continuano a pregare per le vittime sia di Beslan sia di altri attentati avvenuti a Mosca e in altre città russe. Una preghiera particolare è rivolta, in questi giorni,anche per le vittime della tragedia avvenuta nel Sud-Est asiatico. La nascita di Gesù è un segno della misericordia di Dio. Anche la Chiesa ortodossa, come le altre Chiese, vuole mostrare questo segno della Misericordia.
Natività e speranza
D. – La natività nella tradizione ortodossa viene rappresentata attraverso la luce e la luminosità. Quali oggi le speranze e gli spiragli di luce per l’uomo?
R. – C’è un grande bisogno di speranza. La speranza è quella di portare il Vangelo, la verità di Gesù, che ha aperto nuove speranze per tutti gli uomini, anche per i russi.
Presepe anche nelle case dei russi
D. – Nell’iconografia ortodossa non esiste la rappresentazione del Presepe. La nascita di Gesù viene infatti considerata un evento talmente sacro da non poter essere rappresentato attraverso una mediazione umana. Negli ultimi tempi, però, in molte case non è comunque insolito trovare un piccolo presepe sotto l’albero …
R. – Il mondo cambia. E’ vero che nella tradizione ortodossa non esiste la rappresentazione del Presepe, ma è anche vero che gli ortodossi venerano l’icona, dove si presenta la nascita di Gesù. Il senso teologico rimane lo stesso. Ci sono certo alcune persone che hanno nelle loro case un piccolo presepe. Accanto alla cattedrale cattolica di Mosca c’è un grandissimo Presepio e ci sono sempre tantissimi bambini. Molti di loro non sono solo cattolici, ma anche ortodossi, non credenti. I bambini amano il Presepe.
Famiglia russa e il Natale
D. – Dovendo descrivere una tipica famiglia russa in questo periodo di Natale, quale caratteristiche emergerebbero?
R. – Prima di tutto c’è da dire che il 25 per cento della popolazione russa vive in grande povertà. Nonostante queste difficoltà economiche, il popolo russo è sempre aperto al Vangelo. Le nostre Chiese non sono numerose, ma ci sono e durante il Natale erano pienissime. La stessa cosa accade durante le feste ortodosse. Questo è il segno che il popolo russo è alla ricerca di qualcosa di spirituale e non soltanto di cose materiali. Questo è certamente un nuovo segno, che arriva a circa 70 anni dalle persecuzioni. Il popolo russo ha bisogno di speranza.