Iraq: prima delle elezioni attentati in aumento
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
In Iraq, la guerriglia si sta accanendo con sempre maggiore intensità contro obiettivi delle Forze di sicurezza in vista delle elezioni del prossimo 30 gennaio. Questa mattina un nuovo attentato ha sconvolto la capitale, provocando la morte di due persone e almeno 10 feriti, tra i quali diversi agenti e civili. Nel Paese arabo, intanto, sono stati arrestati un luogotenente di Al Zarqawi, che stava preparando attacchi contro seggi elettorali ed un guerrigliero accusato di aver partecipato a varie azioni antigovernative. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Ancora l’esplosione di un’autobomba nel centro di Baghdad: l’attentato, rivendicato dal terrorista giordano Al Zarqawi, è avvenuto vicino ad un posto di blocco non lontano dalla sede del “Movimento di intesa”, il partito del primo ministro, Iyad Allawi. Un gruppo legato ad Al Zarqawi ha diffuso, inoltre, il video dell’uccisione di un camionista egiziano che lavorava per una società del Kuwait.
Nuovo messaggio di Al Zarqawi
In un altro filmato, viene anche rivendicato l’assassinio di un collaboratore di Allawi. Nel Paese aumentano, inoltre, i timori di una guerra civile tra sunniti e sciiti: nell’ultimo messaggio di Al Zarqawi, diffuso ieri da siti integralisti islamici, il terrorista giordano ha dichiarato che “la votazione del 30 gennaio è una piaga abominevole organizzata per assicurare agli sciiti il controllo delle leve del potere”. In questo scenario dominato dalle violenze e dalla tensione, il premier iracheno ha chiesto alle truppe straniere di rimanere nel Paese arabo anche dopo il voto.
Accordo per la designazione di un premier laico
Intanto, in vista della probabile affermazione alle elezioni di domenica prossima, i leader politici sciiti della lista sostenuta dal grande ayatollah Ali al Sistani – “Alleanza irachena unita” – hanno raggiunto un accordo per la designazione di un primo ministro laico e non religioso. L’intesa prevede, dunque, l’esclusione dalla carica di premier di Al Hakim, leader del Consiglio supremo per la rivoluzione islamica in Iraq (SCIRI) e membro di una delle più influenti famiglie religiose sciite.
In Italia funerali del soldato ucciso a Nassiriya
In Italia, infine, l’autopsia sul corpo di Simone Cola, il militare italiano ucciso a Nassiriya, ha accertato che il maresciallo è morto per emorragia polmonare: il proiettile è entrato all’altezza dell’ascella destra e ha forato il polmone destro. I funerali di Simone Cola si svolgeranno domani alle 11 nella cattedrale di Ferentino.