All’Angelus il Papa invita ad accogliere il Figlio di Dio
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
All’Angelus Benedetto XVI ha invitato a seguire le orme del figlio di Dio, facendo delle nostre esistenze un dono di amore e aprendo il cuore a Gesù Cristo. I frutti dell’amore – sottolinea il Papa – sono quei “degni frutti di conversione”, ai quali fa riferimento San Giovanni Battista. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il Padre celeste ci chiama a seguire le orme del suo Unigenito Figlio, facendo, come Lui, delle nostre esistenze “un dono di amore”. Con queste parole, Benedetto XVI ha rinnovato oggi, seconda domenica di Avvento, l’invito alla conversione. Dopo la solennità dell’Immacolata Concezione, che la liturgia dedica a Maria, “Stella di speranza per ogni uomo”, il Papa ha invitato a volgere lo sguardo verso San Giovanni Battista.
Il Bambino è il criterio di misura
“La sua missione – ha affermato il Santo Padre – è stata quella di preparare a spianare la via davanti al Messia, chiamando il popolo di Israele a pentirsi dei propri peccati e a correggere ogni iniquità”.
“Ed è oggi, nel presente, che si gioca il nostro destino futuro; è con il concreto comportamento che teniamo in questa vita che decidiamo della nostra sorte eterna. Al tramonto dei nostri giorni sulla terra, al momento della morte, saremo valutati in base alla nostra somiglianza o meno con il Bambino che sta per nascere nella povera grotta di Betlemme, poiché è Lui il criterio di misura che Dio ha dato all’umanità”.
Il richiamo alla conversione
Mentre prosegue il cammino dell’Avvento e mentre ci prepariamo a celebrare il Natale di Cristo – ha aggiunto Benedetto XVI – risuona nelle nostre comunità il richiamo alla conversione di Giovanni Battista che, tramite il Vangelo, continua a parlare attraverso i secoli, ad ogni generazione.
“E’ un invito pressante ad aprire il cuore e ad accogliere il Figlio di Dio che viene in mezzo a noi per rendere manifesto il giudizio divino”.
Il Natale non sia accompagnato da una mentalità materialisica
Giovanni Battista – ha ricordato quindi il Santo Padre – diceva che “davanti a Dio nessuno ha titoli da vantare, ma deve portare frutti degni di conversione”. Le sue parole chiare e dure – ha spiegato il Papa – risultano quanto mai salutari nel nostro tempo, in cui anche “il modo di vivere e percepire il Natale risente purtroppo, assai spesso, di una mentalità materialistica”.
“La voce del grande profeta ci chiede di preparare la via al Signore che viene, nei deserti di oggi, deserti esteriori ed interiori, assetati dell’acqua viva che è Cristo. Ci guidi la Vergine Maria ad una vera conversione del cuore, perché possiamo compiere le scelte necessarie per sintonizzare le nostre mentalità con il Vangelo”.
Il pensiero del Papa agli universitari
Dopo la recita della preghiera mariana, il pensiero del Papa è andato agli universitari degli Atenei romani, che Benedetto XVI incontrerà il prossimo 13 dicembre al termine della Santa Messa che sarà presieduta dal Cardinale Camillo Ruini.
“Vi attendo numerosi, cari giovani, per prepararci al santo Natale invocando il dono dello Spirito di sapienza per tutta la comunità universitaria”.
La strada del Signore
Salutando i pellegrini di lingua tedesca, il Santo Padre ha esortato infine a preparare la strada al Signore.
“Die Liturgie des Advents lädt uns immer wieder zur Umkehr ein.
La liturgia dell’Avvento ci invita costantemente alla conversione. La meditazione, la preghiera personale e comunitaria e il sacramento della penitenza devono avere un posto fisso in queste settimane di preparazione al Natale”.