Sicurezza lavoratori in Vaticano

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Il Vaticano ha una nuova legge per la tutela “della sicurezza e della salute dei lavoratori”. La norma entrerà in vigore il primo gennaio del 2008. Tiene contro della peculiarità dell’ambiente di lavoro vaticano, soprattutto delle caratteristiche storiche e artistiche degli edifici nei quali si svolge l’attività, e anche per questo promuove forme di “partecipazione alla tutela della sicurezza” da parte delle singole amministrazioni. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

La legge è stata firmata lo scorso 10 dicembre dal presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, il cardinale Giovanni Lajolo. Costituisce un’assoluta novità nel campo della legislazione vaticana in materia di tutela del lavoro. Illustrando il nuovo provvedimento, il giudice unico del tribunale vaticano, Gianluigi Marrone, spiega che si è scelto di non praticare un rinvio, totale o parziale, alla legislazione italiana.

Legge autonoma

Priva di appesantimenti burocratici e per questo “maggiormente efficace”, la legge, è infatti “del tutto autonoma ma comunque non difforme dai criteri di fondo delle direttive comunitarie” e dalla legislazione in vigore in Italia, dove in questi giorni gli incidenti sul lavoro sono tema di tragica attualità.

Sicurezza forte ed incisiva

A testimoniare la volontà di attuare una politica della sicurezza “forte ed incisiva” – sottolinea Morrone in un articolo sull’Osservatore Romano – c’è poi la scelta di centralizzare la gestione della materia. Questa infatti è “affidata ad un apposito servizio”, istituito presso il presidente del Governatorato. E’ una legge che non si limita inoltre ad “indicare percorsi normativi e individuare strumenti e a richiamare risorse finanziarie”.

Coinvolte le singole amministrazioni

Il testo promuove, in particolare, forme di partecipazione alla tutela della sicurezza attraverso il coinvolgimento delle singole amministrazioni, “chiamate a fornire un flusso costante di informazioni sui rischi e sulle esigenze dei lavoratori”. Alla legge deve conformarsi chiunque presti la propria opera in territorio vaticano. Sono anche previsti un’opera di formazione, soprattutto allo scopo di prevenire gli incidenti sul lavoro. Verrà anche fornito un Documento di valutazione dei rischi, da rinnovare ogni tre anni o “al verificarsi di significative mutazioni nelle tecniche, nelle metodologie, nei macchinari o più in generale nell’ambiente di lavoro”.

Tutela costante

L’obiettivo è di “tutelare in maniera costante ed efficace la sicurezza e la salute dei lavoratori in Vaticano”. Lo scopo è contribuire anche a rendere il tessuto sociale – come ha affermato Benedetto XVI durante la Veglia di Pentecoste del 2006 – “il giardino di Dio e così il giardino dell’uomo”. Per il personale vaticano non si tratta infatti, come ha ricordato recentemente il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, “di un mero rapporto lavorativo, ma di una vera e propria missione apostolica”.

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