Dialogo Islamo Cristiano, padre Samir: la via è la cultura della convivenza
© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – Padre Samir Khalil Samir: “Finché non ci sarà una vera rivoluzione, cioè un ripensamento totale dell’Islam, ci sarà il conflitto interno all’Islam”.
“Patrimonio Arabo Cristiano e dialogo Islamo Cristiano”. E’ questo il tema del Simposio organizzato a Roma nella sede del Pontificio Istituto Orientale. Tra gli eventi al centro del convegno, anche l’atto accademico in onore di padre Samir Khalil Samir, sacerdote gesuita, in occasione del suo 80.mo compleanno. Intervistato da Vatican News, padre Samir si sofferma su prospettive e sfide nel mondo islamico: “Penso – afferma – che la maggioranza dei musulmani vorrebbe un Islam pacifico, un Islam fraterno, ma non sono loro che governano”.
Cultura della convivenza
Per padre Samir solo una è la svolta possibile: “Finché non ci sarà una vera rivoluzione, cioè un ripensamento totale dell’Islam, ci sarà il conflitto interno all’Islam”. “Diffondere una cultura della convivenza – aggiunge padre Samir – è l’unica soluzione”. Il sacerdote gesuita ricorda in particolare un detto diffuso all’inizio del Novecento in Egitto: “La religione appartiene a Dio, la patria a tutti”. “Questo – spiega padre Samir – è il principio che vogliamo: la religione è una questione personale e la patria – il convivere, il vivere insieme – è l’ideale che Dio vuole per tutti”.
Dialogue islamo-chrétien: le père Samir pour une culture de la coexistence
Amedeo Lomonaco – Cité du Vatican
À l’occasion de ce colloque intitulé «Le patrimoine arabo-chrétien et le dialogue islamo-chrétien, ainsi que de son 80ème anniversaire, le père Samir Khalil Samir, prêtre jésuite, est revenu sur les défis du monde musulman. «La majorité des musulmans veulent un islam pacifique, mais ce ne sont pas eux qui gouvernent», a-t-il affirmé.
Culture de cohabitation
Pour le père Samir, il n’y a qu’un seul tournant possible: «Tant qu’il n’y aura pas de véritable révolution, c’est-à-dire une remise en question totale de l’islam, il y aura un conflit interne dans l’islam». «Répandre une culture de coexistence est la seule solution», ajoute-t-il.
Le prêtre jésuite rappelle en particulier un dicton répandu au début du XXe siècle en Égypte: «La religion appartient à Dieu, la patrie à tous». «C’est le principe souhaité, la religion est une affaire personnelle, et le pays, un vivre-ensemble, sorte d’idéal que Dieu veut pour tous».
