Papa Francesco: chi dimentica la morte già comincia a morire

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© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews  Videomessaggio di Papa Francesco per il IV Incontro internazionale dei giovani, organizzato in Messico da Scholas Occurrentes e da World Ort.

“Una cultura che dimentica la morte comincia a morire dentro di sé. Chi dimentica la morte ha già cominciato a morire”. È quanto sottolinea Papa Francesco nel videomessaggio in occasione del IV Incontro internazionale dei giovani che si conclude oggi a Città del Messico. Rivolgendosi ai giovani di Scholas Occurrentes, il Pontefice si sofferma sul senso della morte: “così come le parole nascono dal silenzio e lì finiscono, permettendoci di ascoltare i loro significati, lo stesso succede con la vita”. Forse, spiega il Santo Padre, questo può suonare un po’ paradossale, “ma è la morte quella che permette che la vita rimanga viva”.

Si renda “eterno” ogni istante

“È il finale – afferma Francesco – che permette che si possa scrivere un racconto, che si possa dipingere un quadro, che due corpi si abbraccino”. “Ma attenzione – aggiunge – il finale non sta solo alla fine. Forse dovremmo prestare attenzione ad ogni piccolo finale nella vita quotidiana”. “Non solo il finale del racconto, che non sappiamo mai quando finisce, se non alla fine di ogni parola, alla fine di ogni silenzio, di ogni pagina che si sta scrivendo”. Solo una vita cosciente di questo istante, ricorda il Papa, si completa e fa in modo che questo istante sia eterno.

La morte insegna a relazionarci con il mistero

Nel videomessaggio, il Santo Padre sottolinea inoltre che la morte ci ricorda “l’impossibilità di essere, di capire e di comprendere tutto”. “È uno schiaffo alla nostra illusione di onnipotenza”. Ci insegna nella vita “a relazionarci con il mistero”. Ci insegna che “da sempre e per sempre c’è qualcuno lì che ci sostiene. Prima e dopo la fine”. Ci sono tre morti, osserva il Papa, che svuotandoci riempiono la vita: “La morte di ogni istante, la morte dell’ego e la morte di un mondo che cede il passo a un mondo nuovo”. “Se la morte non ha l’ultima parola – conclude Francesco – è perché nella vita abbiamo imparato a morire per un altro”.

Scholas Occurrentes

L’incontro, apertosi lo scorso 28 ottobre a Città del Messico, è organizzato da Scholas Occurrentes e da World Ort. All’evento partecipano più di 250 rappresentanti di 60 città di tutto il mondo. Scholas Occurrentes è un’organizzazione internazionale di diritto pontificio eretta e creata da Papa Francesco, presente in 190 Paesi con una rete che comprende 500.000 scuole e reti educative di tutte le confessioni religiose, sia pubbliche sia private. Il suo obiettivo è quello di promuovere la cultura dell’incontro per la pace attraverso l’educazione.

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