Papa Gregorio VII e la riforma della Chiesa
Nome Pontefice | Da | Fino a | Luogo di nascita | |
157 | Gregorio VII | 1073 | 1085 | Tuscia |
Ildebrando di Soana, nato in Toscana, proviene probabilmente da una famiglia modesta. Alla morte di Leone IX (1054) si reca alla corte imperiale tedesca per condurre i negoziati per la successione, stante il Privilegium Othonis. L’imperatore si pronuncia in favore di Gebhard dei Conti di Calw, che viene eletto con il nome di Papa Vittore II. Quando nel 1057 viene eletto Papa Stefano IX senza previa consultazione della corte tedesca, Ildebrando e il vescovo Anselmo di Lucca vengono inviati in Germania per assicurargli un tardivo riconoscimento. Durante il pontificato di Niccolò II (1059), entra in vigore la legge che trasferisce l’elezione del Papa al Collegio dei cardinali. Quando Niccolò II muore e gli succede Alessandro II (1061-1073). Ildebrando appare sempre più come l’anima della politica della Curia agli occhi dei suoi contemporanei.
Il Pontificato
Alla morte di Papa Alessandro II (21 aprile 1073), l’abate Ildebrando viene eletto Papa con il nome pontificale di Gregorio VII. L’elezione avviene per acclamazione. Gregorio mette in atto una profonda Riforma della Chiesa, svolge un ruolo di primo piano nella lotta per le investiture, ovvero per la prerogativa reclamata sia dal Papa sia dall’Imperatore, di scelta e nomina dei vescovi. Sin dall’inizio, illustra i principi che guidano la sua azione riformatrice. Così scrive in una lettera a Ugo, abate di Cluny, il 22 gennaio del 1075:”Se poi con gli occhi dello spirito guardo a occidente, a sud o a nord, a stento io trovo vescovi legittimi per elezione e per condotta di vita, che si lascino guidare…dall’amore di Cristo e non dall’ambizione mondana. Fra i principi secolari non ne conosco uno che anteponga l’onore di Dio al proprio e la giustizia all’interesse”.
Condanna della simonia
Nel marzo 1074 il neoeletto Pontefice tiene il tradizionale concilio annuale in Laterano. Vengono condannati tutti i chierici ordinati per simonia, ovvero attraverso una compravendita di cariche ecclesiastiche. Inoltre viene deciso che i vescovi che hanno ottenuto dei benefici in cambio di denaro, devono abbandonarli immediatamente, pena la scomunica. Nel sinodo romano del febbraio 1075 Gregorio VII rinnova i decreti contro il concubinato del clero e la simonia e ne aggiunge uno nuovo: il divieto delle investiture episcopali da parte di laici. Si stabilisce che i vescovi devono essere nominati solamente dall’autorità ecclesiastica.
Chiesa al di sopra di tutte le strutture umane
Tutta l’opera di Gregorio si basa su questi fondamenti: la Chiesa è stata fondata da Dio ed è incaricata del compito di abbracciare tutta l’umanità in un’unica società nella quale la volontà divina è l’unica legge. Essendo un’istituzione di origine divina, la Chiesa si pone al di sopra di tutte le strutture umane, in particolare dello stato secolare. Un documento che sintetizza il pensiero gregoriano è il “Dictatus papae”, composto di 27 affermazioni. Il pontefice romano è “universale” e ha il diritto di nominare e revocare i vescovi. La Chiesa romana è infallibile e chi era in disaccordo non poteva considerarsi cattolico.
Scomuniche per l’imperatore Enrico IV
Nel 1076 Enrico IV doma la rivolta dei Sassoni e chiede a Gregorio VII di deporre i vescovi che l’avevano appoggiata. La risposta negativa del Papa spinge l’imperatore a convocare una assemblea a Worms: i vescovi tedeschi accusano Gregorio VII di non essere stato eletto regolarmente. Il Papa convoca un concilio e scomunica l’imperatore. Nel 1077 Enrico IV si presenta al Papa che si trovava a Canossa. Dopo tre giorni di attesa, l’imperatore viene ricevuto dal Papa. Enrico IV gli chiede perdono e Gregorio VII revoca la scomunica. In seguito i principi tedeschi depongono l’imperatore sostituendolo con il duca Rodolfo di Svevia. Il Papa scomunica di nuovo Enrico IV e riconosce Rodolfo come imperatore.
Fuga e morte
Enrico IV convoca a Bressanone un’assemblea di vescovi che depone Gregorio e nomina un antipapa: Clemente III. Le due forze contrapposte arrivano allo scontro armato. Le truppe di Enrico IV sconfiggono le forze papali. Enrico IV viene incoronato da Clemente III. Gregorio VII, rifugiatosi in Castel Sant’Angelo, chiede aiuto ai Normanni ma è costretto a fuggire da Roma per la rivolta della popolazione, esasperata dalla violenza del conflitto. Nel 1085 muore a Salerno. E’ sepolto nella chiesa di San Matteo a Salerno. Nel 1606 viene canonizzato da Papa Paolo V.
Fonti: Wikipedia e varie