Card. Turkson: prevenire catastrofe ambientale
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Ci confrontiamo con la minaccia di una catastrofe ambientale su scala globale. Ma “un raggio di luce ha già iniziato a colpire le nuvole” che incombono sulla Terra, a portarci ciò che Papa Francesco descrive come “il calore della speranza”. E’ quanto ha affermato il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, cardinale Peter Turkson, intervenendo oggi all’incontro a Parigi, presso la sede dell’Unesco, e incentrato sul tema “La Terra, nostra casa comune: sfida e speranza”.
Diventiamo “rivoluzionari” e abbiamo cura della terra
Durante l’incontro, organizzato dalla delegazione della Santa Sede presso l’Unesco e dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, il card. Turkson ha ricordato recenti, importanti avvenimenti legati al cruciale tema ambientale. Tra questi, la Conferenza internazionale tenutasi nel 2015 ad Addis Abeba sullo sviluppo sostenibile. Un altro appuntamento ricordato dal porporato è stata l’assemblea plenaria delle Nazioni Unite tenutasi nel 2014 per adottare l’agenda globale centrata sulle persone e sul pianeta. La conferenza di Parigi nel 2015 e quella sul clima a Marrakesh – ha aggiunto il card Turkson – sono ulteriori passi per diventare ”insieme rivoluzionari”, superare le differenze e le disuguaglianze avendo cura della Terra, del bene comune e dei poveri.
“Laudato si’” è la speranza che accompagna l’inizio di millennio
L’Enciclica “Laudato si’”- ha concluso il card. Turkson – è la speranza “che avvia un millennio di rispetto per la vita, della nostra cura per la creazione di Dio, della nostra cura per i poveri” nel solco della solidarietà, della giustizia e in particolare della pace. Durante il suo intervento, il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace ha infine ricordato gli insegnamenti della Chiesa sull’ecologia facendo riferimento al magistero sociale dei Pontefici a partire da Leone XIII. In particolare, il porporato si è soffermato sui contributi dati sui temi ambientali da Paolo VI, San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco. (A cura di Amedeo Lomonaco)