Il Papa agli imprenditori cristiani: crescete nella creatività

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Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews In un videomessaggio all’Unione internazionale cristiana di dirigenti d’azienda (Uniapac), Francesco ricorda che anche gli imprenditori sono chiamati a dare il loro contributo per uscire dalla crisi innescata dalla pandemia.

“Crescete nella creatività! Non abbiate timore! E, laddove vi sarà timore, pensate alla creatività che hanno avuto i vostri genitori. Questa creatività la dovete portare avanti!”. È questa l’esortazione che il Papa rivolge all’Unione internazionale cristiana di dirigenti d’azienda (Uniapac). Francesco, che lo scorso 6 novembre ha ricevuto in udienza il presidente di questa associazione, il signor Bruno Carlos Pinto Basto Bobone, ricorda in un videomessaggio che, in special modo oggi, la creatività è un aspetto cruciale. “Oggi ne abbiamo bisogno, tutti abbiamo sofferto una crisi con il Covid e da una crisi non se ne esce in modo solitario: o ne usciamo tutti, o nessuno!”.

Dio ci ha insegnato la creatività

“Da una crisi – osserva il Pontefice – non se ne esce in maniera uguale: ne usciamo migliori, oppure peggiori. A questo proposito, gli imprenditori hanno molto lavoro da svolgere”. Nel videomessaggio, diffuso sui propri canali sociali dall’Uniapac, il Pontefice esorta a volgere lo sguardo verso il Signore: “Dio ci ha insegnato la creatività”. “Un imprenditore che non abbia creatività – afferma – non è un buon imprenditore, perché non saprà darle un valore, oppure la conserverà tutto nel (suo) armadio, così non cresce”.

L’Uniapac

L’Uniapac è nata come Conferenza Internazionale delle Associazioni di Imprenditori Cattolici, costituita dalle associazioni di Olanda, Belgio, Francia, nel quarantesimo anniversario della “Rerum novarum”, con l’intento di raggruppare imprenditori e quadri che, per l’adempimento dei propri compiti e doveri professionali, si ispirano all’insegnamento sociale cristiano. Dopo la Seconda guerra mondiale, si è diffusa in altri Paesi europei e in America Latina. Negli anni Sessanta l’Unione è diventata un’associazione ecumenica ed ha assunto la denominazione attuale (Unione internazionale cristiana di dirigenti d’azienda).

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