Il cardinale Czerny: Economy of Francesco, un cammino da proseguire insieme
Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews –Il cardinale prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, presente ad Assisi all’evento di economia solidale per giovani studiosi e imprenditori: “Bisogna vivere il Vangelo nell’economia con concretezza e con cambiamenti”.
Ad Assisi si è chiuso Economy of Francesco, l’incontro del Papa con i giovani imprenditori, ma non si è chiuso e continuerà un processo per il quale i semi sono stati piantati con la lettera del Pontefice del maggio del 2019, in cui Francesco definiva “necessario studiare e praticare un’economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, che include e non esclude, che umanizza e non disumanizza, che ha cura del creato e non lo depreda”. Un evento, quello che si è appena concluso, che è una tappa, spiega il cardinale Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, presente ad Assisi, di un cammino che i giovani e il Papa intendono continuare:
Il bilancio è interessante, perché non è soltanto una conferenza, un convegno, un rally, ma è un momento di un cammino di circa tre anni, e così si respirano una profondità e una concretezza che normalmente non si notano in un convegno, dove tutti si è contenti di stare insieme ma si parte dalle pure parole. In questo caso c’è tutta una storia, un sentire, che bisogna continuare ad approfondire e radicare e questo penso che sia il desiderio dei giovani ed il messaggio del Santo Padre.
Ciò che si è visto qui è una sorta di Giornata mondiale della gioventù, un grande raduno dei giovani, si è respirata proprio una fraternità internazionale …
Sì, certo la gioia che conosciamo della Gmg è certamente qui, ma il punto non è tanto la confluenza, ma le tante realtà che le persone rappresentano. Erano qui con i loro progetti e la gente con cui camminare, e questa è la differenza. Una Gmg dipende dalla persona, dal come la vive dopo, qui sono già in cammino insieme.
A proposito di cammino, nel patto dei giovani l’impegno è quello di vivere una economia del Vangelo…
Infatti, la questione è vivere il Vangelo nell’economia. Non c’è una economia del Vangelo, c’è l’economia che bisogna vivere e trasformare evangelicamente. E questo finora non l’abbiamo saputo fare con sufficiente radicalità. Adesso il tempo è breve, i pericoli sono molto grandi, e le ineguaglianze sono tragiche e scandalose. Bisogna vivere il Vangelo nell’economia con concretezza e con cambiamenti.
Grazie a questi progetti, dalla città di San Francesco arrivano queste belle gocce per cercare di pulire il mare dell’economia molto inquinato dalle ingiustizie e dalle iniquità…
Sì, sì, ma questo ha un senso in ogni situazione. Quando si parla di questo a livello globale sembra un po’ esagerato, si può dire, ma ciascuno di questi giovani può testimoniare con fatti come ciò si vive e come si deve vivere di più. L’altra bella cosa è che hanno, seppur tristemente grazie alla pandemia, imparato a lavorare insieme a distanza e questo è rivoluzionario, è favoloso.