Raid israeliano nella Striscia di Gaza

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Medio Oriente non si ferma la violenza nella Striscia di Gaza. L’esercito israeliano ha ucciso un militante palestinese di 18 anni, che si era infiltrato nell’insediamento di Ganei Tal insieme ad un componente delle Brigate Ezzedine al Qassam. Intanto, il capo dell’OLP, Abu Mazen, grande favorito per l’elezione presidenziale palestinese del prossimo 9 gennaio, ha ribadito a Nablus la propria condanna della violenza nell’Intifada contro lo Stato ebraico. Sull’intricato scenario politico in Israele e nei Territori, ascoltiamo il servizio di Amedeo Lomonaco:

In Israele il premier Ariel Sharon chiederà lunedì prossimo la fiducia del Parlamento al suo nuovo governo composto dal partito del Likud, dai laburisti di Shimon Peres e dalla formazione ortodossa ‘Fronte della Torah’. Lo ha dichiarato alla radio militare un consigliere del primo ministro, Eyal Arad. A sbloccare la situazione dopo due settimane di empasse è stata ieri una delle guide spirituali del ‘Fronte della Torah’, che ha autorizzato l’accordo con il Likud per un periodo di “rodaggio” di tre mesi, al termine del quale si tornerà ad esaminare la situazione.

Al voto abitanti di Cisgiordania e Striscia di Gaza

Secondo gli osservatori, un secondo partito ortodosso, lo ‘Shas’, potrebbe decidere di entrare nel governo Sharon dopo le elezioni palestinesi. Le autorità israeliane hanno deciso, inoltre, la revoca del regime di isolamento per Marwan Barghuti, leader di Al Fatah in Cisgiordania che sconta cinque ergastoli in Israele. Nei Territori palestinesi fervono, intanto, i preparativi per le elezioni del prossimo 9 gennaio. Al voto sono chiamati gli abitanti di Cisgiordania e della Striscia di Gaza dove vivono circa 2 milioni di persone.

L’ultima voto nei Territori nel 1996

Parteciperanno alla consultazione anche gli arabi residenti a Gerusalemme est dove la campagna elettorale è circoscritta ai soli luoghi privati e le preferenze saranno espresse in cinque uffici postali prestabiliti. Oggi la Corte suprema israeliana ha rifiutato di concedere la possibilità di votare a migliaia di palestinesi detenuti nelle carceri di Israele. Le ultime elezioni presidenziali nei Territori si sono tenute nel gennaio del 1996: Yasser Arafat risultò vincitore con l’88 percento dei voti.

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