Intervista con il card. Renato Raffaele Martino

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Si deve rispettare non solo la natura mediante un’ecologia naturale, ma anche la degna vita morale dell’uomo mediante una “ecologia umana”. Lo ha detto il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Raffaele Martino intervenendo al convegno “Etica e ambiente”, tenutosi ieri a Roma al Pontificio Ateneo “Regina Apostolorum”. “Il problema ecologico – ha aggiunto il porporato – va percepito come un problema etico”. La questione ambientale – ha spiegato – è un problema antropologico che propone la complementarietà, sempre più evidente, tra ambiente naturale e mondo dell’uomo. Ma cosa si intende per “ecologia umana”? Ascoltiamo, al microfono di Amedeo Lomonaco, il cardinale Renato Raffaele Martino:

 

R.- La creazione è un dono, ma non un dono di cui possiamo disporre senza rispettare la natura. E’ un dono all’umanità, che è stato dato all’uomo dal Signore. L’essere umano è al centro delle preoccupazioni per l’ambiente e lo sviluppo. Ma questa preoccupazione non vuol dire che l’uomo è il padrone e può fare tutto quello che vuole dell’ambiente. Deve essere un saggio amministratore. Tutto questo è un dono a tempo: dobbiamo trasmetterlo intatto alle generazioni future.

D. – Eminenza, come far convergere l’impegno politico, il patrimonio etico e la difesa dell’ambiente?

R. – L’ecologia sociale, ambientale, politica, umana sono ormai interdipendenti; c’è una interrelazione indispensabile e necessaria perché tutti questi ambiti devono cooperare affinché l’uomo sia al centro, nel rispetto della natura.

D. – Il rispetto della natura è, dunque, un obiettivo prioritario. Ma come far fronte,a partire dalla visione cristiana, alle forme di idolatria della natura?

R. – Tutto quello che Dio ha creato non è un’imposizione, ma è al servizio dell’uomo che deve amministrare la natura. Perciò, è impossibile che si cada in un nuovo paganesimo di adorazione della natura. Adoriamo Dio, che ha creato la natura.

D. – La tesi di un’imminente catastrofe umanitaria a causa dell’incremento della popolazione mondiale appare oggi una prospettiva senza fondamento …

R. -– La popolazione, con l’andare degli anni, si stabilizza. L’andamento della popolazione mondiale tende alla normalizzazione; c’è una grande possibilità, nel rispetto dell’ecologia, di produrre risorse alimentari adeguate.

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