© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Nigeria, almeno 80 persone sono rimaste uccise, durante scontri scoppiati nei giorni scorsi nella città meridionale di Onitsha, nella regione di Anambra, zona a maggioranza cristiana. Questi nuovi episodi di violenza sono avvenuti dopo le proteste anti-cristiane scoppiate sabato scorso nel nord del Paese e costate decine di morti. Ma quali sono le motivazioni alla base di questa recrudescenza della violenza? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto al nunzio apostolico in Nigeria, mons. Renzo Fratini:

 

R. – L’elemento religioso è un elemento, un fattore. Ma non è l’unico. Ci sono anche elementi etnici, politici, sociali. E poi la tensione è cresciuta per la vicenda della pubblicazione delle vignette satiriche. La Nigeria è un Paese dove c’è un equilibrio delicato tra musulmani e cristiani. Anche la situazione politica attuale è delicata: il presidente della Repubblica pare che voglia ripresentarsi per un terzo mandato. Ma la Costituzione prevede solo 2 mandati consecutivi.

D. – Mons.Fratini, questa combinazione di cause riflette, dunque, l’intricato tessuto formato da molteplici componenti sociali e anche la recente esperienza totalitaria della Nigeria?

R. – E’ tutto un intreccio di fattori politici sociali, religiosi ed etnici. Bisogna vedere gli scontri a Maidugurie anche ad Onitsha nel contesto più vasto di tutta la situazione della Nigeria, un Paese dove vivono 130 milioni di abitanti, 150 gruppi etnici. In Nigeria le ricchezze si trovano nel Sud e il potere è rimasto in mano ai militari per tanti anni nel nord. Quindi c’è questa tensione e un delicato equilibrio.

D. – Quale futuro scenario politico si può dunque prefigurare nel Paese africano?

R. – E’ un cammino faticoso verso la democrazia di un Paese che ha conosciuto per circa 20 anni l’esperienza di regimi militari. Solo da 6, 7 anni la Nigeria ha intrapreso un percorso democratico. Ma la povertà e la corruzione rimangono. Ad esempio, nella zona del petrolio, nel sud, si fa ben poco per la popolazione. Tutti sanno che la più grande ricchezza del Paese è il petrolio ma poi la popolazione locale non vede i risultati.

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By Bassiano1 [CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], from Wikimedia Commons

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