© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

La violenza continua a sconvolgere anche l’Iraq in varie, drammatiche forme. Anche la cronaca della giornata di oggi è tragicamente segnata da macabri ritrovamenti, sequestri e imboscate. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

A Kerbala, nel sud dell’Iraq, sono state sepolte 93 persone, i cui corpi sono stati ritrovati nei giorni scorsi a Baghdad. Si tratta, nella maggioranza dei casi, di vittime di vendette incrociate tra estremisti sciiti e sunniti. Sempre nella città sciita di Kerbala, uomini armati hanno rapito stamani 22 pastori. Secondo fonti locali, gli ostaggi sono stati portati in direzione di Falluja, roccaforte della guerriglia sunnita. Al conflitto tra sciiti e sunniti si aggiungono, poi, nuove tensioni che riguardano anche la comunità curda: nel Kurdistan iracheno uomini armati hanno ucciso 11 dipendenti di una centrale elettrica. In questa regione ha scatenato, in particolare, forti polemiche il piano governativo, presentato nei giorni scorsi, che prevede il ritorno di migliaia di curdi costretti a lasciare le loro case durante il regime di Saddam Hussein.

Il ruolo della Siria per stabilizzare l’Iraq

In Siria, intanto, il vicepresidente ed il ministro degli Esteri siriani hanno incontrato il presidente della Camera dei rappresentanti statunitense, la signora Nancy Pelosi, da ieri in visita ufficiale a Damasco. La sua visita è stata criticata dal presidente americano, George Bush: la Casa Bianca teme che possa generare confusione una missione in Siria mentre l’Amministrazione americana è impegnata ad isolare il regime di Damasco. Ma Nancy Pelosi ha sottolineato che la vera priorità è quella di coinvolgere la Siria negli sforzi per stabilizzare l’Iraq. Obiettivo, questo, anche della Conferenza internazionale per l’Iraq, prevista per il prossimo 24 aprile. Le autorità irachene hanno confermato la volontà politica di cercare di riunire intorno allo stesso tavolo tutte le parti.

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