Briefing su chiusura del Sinodo sui giovani
© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – Il documento finale, ha reso noto Paolo Ruffini, “è stato approvato in tutti i suoi punti con una maggioranza largamente superiore dei due terzi previsti”. Ed è stato “lungamente applaudito al termine della votazione”.
Il documento finale del Sinodo dei Vescovi sui giovani è rivolto innanzitutto a tutti i Padri Sinodali e al Papa perché possano riflettere, meditare, discernere e affinché, poi, la Chiesa continui il proprio cammino sinodale. Così Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, intervenendo al briefing sulla chiusura dei lavori sinodali. Ricordando la forte correlazione tra l’Instrumentum Laboris e il testo conclusivo, Ruffini ha sottolineato che il processo sinodale non si conclude oggi. Prosegue, ha osservato, nelle Chiese particolari, nelle Conferenze episcopali. Intervistato da Vatican News Paolo Ruffini ha sottolineato in particolare che i giovani hanno restituito ai Padri Sinodali la giovinezza della Chiesa, l’entusiasmo del camminare insieme.
Sinodalità
“Aver fatto un sinodo sui giovani e con i giovani – ha aggiunto – ha risvegliato la sinodalità della Chiesa”. Tra le proposte presenti nel documento finale, il prefetto del Dicastero per la Comunicazione ha ricordato quella per una effettiva partecipazione dei giovani alla corresponsabilità nelle Chiese particolari e negli organismi delle Conferenze episcopali. E’ stato anche proposto un maggiore coordinamento tra i tanti uffici che si occupano dei giovani.
Donne nella Chiesa
Nel documento finale, ha affermato Ruffini, è stata poi rimarcata l’opportunità di trovare soluzioni che, nelle parrocchie, sollevino i sacerdoti dalle troppe incombenze amministrative. Altre proposte concrete riguardano il ruolo della donna. Nel documento finale si sottolinea l’importanza di un maggiore riconoscimento della presenza delle donne negli organi ecclesiali a tutti i livelli ed anche nei processi decisionali.
Sessualità e abusi
Nel documento sono anche presenti il tema della sessualità, come dono, e la visione cristiana della corporeità e della castità. Sul tema degli abusi, si indica inoltre la volontà di “fare verità e di chiedere perdono”: “nessun pentimento può porre rimedio”. Per quanto riguarda infine l’ambito del digitale., è stata avanzata la proposta di introdurre la “possibilità di certificare siti cattolici”.