Camilliani: viviamo questo tempo con Maria e per dare la terapia della speranza

Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews. La testimonianza di fratel Carlo Mangione, religioso camilliano e direttore generale dell’ospedale “Santa Maria della Pietà” a Casoria, in provincia di Napoli: come ci ha insegnato San Camillo, vogliamo essere vicini all’uomo sofferente.
Nel giorno in cui la Chiesa ha affidato l’Italia a Maria, anche negli ospedali è riecheggiata, soprattutto nella profondità dei cuori, la preghiera alla Madre di Dio. L’apertura del mese mariano nell’ospedale “Santa Maria della Pietà”, gestito dai religiosi camilliani a Casoria in provincia di Napoli, è stata scandita dal Rosario. Anche le persone che abitano nei palazzi vicini all’ospedale, si sono unite dai loro balconi alla preghiera mariana affidando i loro cuori alla Madre di Dio. L’immagine di Maria è stata anche portata, grazie ad un carrello ospedaliero, nei vari reparti. Ad attendere Maria, tra le lacrime, c’erano malati non colpiti dal Covid, ma da patologie tumorali.
L’ospedale di Casoria è stato scelto dalla Regione Campania per assistere, in questo tempo di pandemia, pazienti oncologici. A loro i medici e il personale sanitario offrono tutte le cure possibili. A questo prezioso contributo medico si aggiunge l’amore dei camilliani che portano ad ogni malato una terapia speciale: quella della speranza che non si distacca da una autentica vicinanza umana. Fratel Carlo Mangione, religioso camilliano e direttore generale dell’ospedale “Santa Maria della Pietà” a Casoria ricorda lo speciale primo maggio vissuto nella sua comunità:
Audio Player