Card. Sandri in Libano: le guerre colpiscono sempre i piccoli e i poveri
© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews: La celebrazione eucaristica presso il Santuario di Saint Charbel ad Annaya è stata la seconda tappa della visita del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, in Libano.
Cammino, speranza, luce. Sono le tre chiavi della riflessione al centro dell’omelia pronunciata ieri dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, durante la celebrazione eucaristica presso il Santuario di Saint Charbel ad Annaya, in Libano.
Cammino
L’esperienza del cammino – ha detto il porporato “è specchio e richiamo di quei passi che ci sono chiesti dentro la nostra esistenza: sono anzitutto passi di conversione, perché nei diversi tempi della vita c’è sempre qualche cosa da abbandonare, qualche realtà di male o di peccato cui stiamo attaccati oppure dobbiamo allontanarci dall’accidia, quella pigrizia nel cercare il bene e difendere la verità”.
Speranza
I fatti che vediamo intorno a noi specie nel tanto provato Medio Oriente – ha affermato il cardinale Leonardo Sandri – “mettono a dura prova la nostra capacità di essere popolo della speranza: guerre, prevaricazioni, divisioni, strategie ed alleanze di cui fanno le spese sempre i piccoli e i poveri. Ma anche dentro l’esperienza ecclesiale possiamo talora trovarci a vivere delle pagine di maggiore fatica o di controtestimonianza dei valori evangelici: il Signore viene a ridestare in noi la capacità di guardare la realtà con occhi nuovi”.
Luce
Il cammino verso la santità e il rimanere fondati nella Grande Speranza che ci offre la Pasqua di Gesù – ha affermato il porporato – “non ci sembrino ideali troppo alti o irraggiungibili, ma sono resi possibili, continuando a confidare in Dio e pregarLo senza stancarci”. Allora, “persino da una lampada piena di acqua potrà accendersi una fiamma che da luce ai luoghi ove viviamo e lavoriamo”.
L’insostituibile ruolo delle scuole cristiane
Il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali ha rivolto infine un appello affinché “la preziosa realtà delle scuole cristiane, pur nel dovuto rispetto dei diritti di quelli che vi operano”, possano continuare “con le risorse necessarie garantite dalla comunità nazionale a esercitare quell’insostituibile ruolo educativo moderato e di promozione umana che nei fatti ha reso possibile la sopravvivenza del Libano come paese messaggio”.
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