Il cardinale Antonelli: la famiglia cristiana manifesti la presenza di Cristo
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Con la concelebrazione eucaristica presieduta nella Basilica di San Pietro, all’altare del Beato Giovanni Paolo II, da mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali della segreteria di Stato, si è aperta stamani la XX Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Si tratta di una tappa preparatoria in vista del VII Incontro mondiale delle Famiglie, in programma a Milano dal 30 maggio al 3 giugno del 2012. I lavori della Plenaria, che si concluderà il prossimo primo dicembre, sono incentrati sul 30.mo anniversario del dicastero e dell’Esortazione apostolica “Familiaris Consortio”, ambedue frutto della sollecitudine per la famiglia di Papa Karol Wojtyla. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Intervenendo stamani sul tema “A 30 anni dalla Familiaris Consortio: memoria, attualità e profezia” il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, cardinale Ennio Antonelli, ha ricordato che “oggi la Chiesa è contestata soprattutto a motivo del suo insegnamento in ambito sessuale”. Si ritiene anche che la Chiesa non arrivi in tempo a capire “la rivoluzione sessuale e la questione antropologica”.
L’uomo compie il bene secondo tappe di crescita
La risposta a queste osservazioni – ha spiegato il cardinale Antonelli – va ricercata in una “rinnovata pedagogia”. Giovanni Paolo II, ha detto il porporato, ci ha insegnato, senza negare la morale sessuale, “a mettere in primo piano i significati, i valori e la spiritualità”, a proporre le esigenze della santità e, nello stesso tempo, a tener conto della debolezza umana secondo la ‘legge della gradualità’: “l’uomo conosce, ama e compie il bene morale secondo tappe di crescita”.
Amore è dono di sè all’altro
“L’amore, in cui il desiderio di felicità, l’attrazione sessuale, il dono di sé all’altro, la comunione interpersonale si integrano e si armonizzano – ha aggiunto il cardinale Antonelli – costituisce un riflesso di Dio”. Proprio per questo – ha affermato il porporato ricordando le parole di Benedetto XVI nella ‘Deus Caritas Est’ – dà una gioia più vera e più grande “non il piacere di un istante, ma un certo pregustamento del vertice dell’esistenza di quella Beatitudine a cui tutto tende”, cioè “un anticipo dell’unione con Dio nell’eternità”. La famiglia cristiana, ha detto il cardinale Antonelli, ha una precisa vocazione missionaria: “Il primo compito è vivere, irradiare e manifestare la presenza e l’amore di Cristo e di Dio”.
Si riscoprano i valori autentici
Soffermandosi sull’insegnamento della Chiesa sulla famiglia dalla “Familiars Consortio” ad oggi, il segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, mons. Jean Lafitte, ha poi osservato che l’Esortazione apostolica del 1981 di Giovanni Paolo II risponde alla necessità di riscoprire “i valori autentici” dell’istituto familiare in un tempo di crisi morale, offuscato da diverse ombre come il numero crescente di divorzi e la piaga dell’aborto. Anche Benedetto XVI ha dedicato vari interventi alla famiglia. Nell’Enciclica “Deus Caritas Est” – ha ricordato mons. Lafitte – il Papa sottolinea che il matrimonio fondato su un amore esclusivo e definitivo diventa “l’icona della relazione di Dio con il suo popolo” e, reciprocamente, il modo con cui Dio ama, “diventa la misura dell’amore umano”.
In gioco le fonti della vita
Il sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, mons. Carlos Simón Vasquez, si è quindi soffermato sui trent’anni di attività di questo dicastero che, sostenendo la promozione del progetto di Dio su matrimonio e vita umana, è divenuto anche “un osservatorio privilegiato” capace di “offrire aiuto e servizio agli episcopati del mondo”. Un campo di recente portata, che costituisce parte considerevole del lavoro del Pontificio Consiglio – ha aggiunto mons. Carlos Simón Vasquez – è “l’osservazione dello sviluppo delle biotecnologie e della bioetica, in relazione con l’istituto matrimoniale e familiare”. “Oggi – ha detto – sono in gioco le fonti della vita, le relazioni intra ed extra familiari, la salute della società e soprattutto la giustizia nei confronti dell’uomo”.
Nell’evangelizzazione dimensione ecclesiale
Sempre questa mattina l’arcivescovo emerito di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, è intervenuto sul tema “La famiglia comunità salvata e comunità salvante per la nuova evangelizzazione”. L’evangelizzazione da parte della famiglia cristiana – ha affermato il porporato – ha un’essenziale dimensione ecclesiale: “Chiama in causa e rende in qualche modo presente la stessa Chiesa”, ma questo si realizza sempre e solo in forza del matrimonio cristiano. La stessa celebrazione di questo Sacramento – ha concluso il cardinale Dionigi Tettamanzi – è Vangelo, una proclamazione della Parola di Dio, una professione di fede fatta nella e con la Chiesa.