Concilio Vaticano II al centro di assemblea Ccee
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Il 40.mo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, che ricorre quest’anno, e l’imminenza dell’apertura del Sinodo dei vescovi, il prossimo 2 ottobre, hanno fatto da sfondo all’Assemblea plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, iniziata ieri a Roma. Proprio sul valore del Concilio Vaticano II si è soffermato il Papa nel messaggio a firma del segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, rivolto ai presidenti dei 34 episcopati europei. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Nel messaggio, Benedetto XVI riprende i temi al centro dell’incontro: la lezione conciliare per la Chiesa oggi e per la società in Europa 40 anni dopo la conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II; il ruolo dell’evangelizzazione in un’epoca in cui la caduta della cortina di ferro ha stimolato l’assunzione di responsabilità nei riguardi delle popolazioni dell’Est; il binomio tra evangelizzazione e dialogo tenendo presenti le opportunità offerte dalla catechesi, dalla formazione e dai mezzi di comunicazione sociale.
Europa e pluralismo religioso
Benedetto XVI sottolinea come in Europa, dove è aumentato il pluralismo religioso e dove è forte la crescita della presenza di musulmani, sia ancora più importante ed urgente per i cristiani “prendere coscienza del fatto che il Vangelo non può essere tenuto per sé”. “Vi è poi – aggiunge il Papa – la responsabilità dell’Europa per l’evangelizzazione del mondo”. Dopo la lettura del messaggio, sono stati ricordati eventi fondamentali degli ultimi mesi quali la morte di Giovanni Paolo II, l’elezione di Benedetto XVI, gli attentati terroristici a Londra e i drammi provocati dal passaggio dell’uragano Katrina negli Stati Uniti.
Dibattito sull’Ue
Per quanto riguarda l’Europa, è stato sottolineato come l’esito negativo del referendum sulla Costituzione in Francia e nei Paesi Bassi debba stimolare un dibattito più ricco sull’Unione Europea. Nella successiva prolusione del presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, mons. Amédée Grab, il presule ha preso in esame, in particolare, il ruolo della Chiesa oggi e in Europa. Su cosa deve essere e su cosa deve fare la Chiesa in Europa, ascoltiamo proprio mons. Grab:
R. – La Chiesa deve testimoniare, perché la Chiesa non si deve sempre reinventare. La Chiesa deve scoprire le necessità del momento presente e quindi rispondere. Deve dare le risposte di sempre, in un linguaggio che però corrisponda alle odierne necessità. Non soltanto nella formulazione, ma anche nel saper ravvisare quali siano gli obiettivi e le priorità della pastorale. Penso che tanti europei, che ignorano l’esistenza del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa anche se più della metà degli europei sono cattolici, aspettano che venga dato un segno di luce e di vera chiarezza.
Sfide
D. – Eccellenza, nella prolusione ha indicato alcune sfide da affrontare quali la confusione spirituale e la negatività, il male…
R. -Sono due cose correlate fra di loro. La confusione spirituale porta alla ricerca di infinite e nuove vie, ma è una risposta alla consapevolezza del nulla. Effettivamente, il nichilismo è una delle tentazioni più forti del mondo di oggi. Si cercano quindi delle risposte, ma ognuno di noi ne trova diverse e si fabbrica così una sua ideologia, che chiama fede.