Ennesima strage in Iraq
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Ennesima strage in Iraq: alla lunga catena di vendette e rappresaglie incrociate tra estremisti sciiti e sunniti, innescate dall’attentato dello scorso 22 febbraio contro la moschea sciita di Samarra, si aggiunge un nuovo, tragico episodio: nei pressi di Baghdad sono stati trovati i corpi senza vita di almeno 30 persone. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Un commando armato ha fatto irruzione ieri in una centrale elettrica alle porte di Baghdad uccidendo nove dipendenti. Il commando, probabilmente composto daestremisti sunniti, si è diretto quindi verso una vicina fabbrica dove sono stati assassinati 21 operai. Tutte le vittime erano di fede sciita. Il difficile equilibrio tra sciiti e sunniti produce anche effetti devastanti per le altre comunità. E’ allarmante, ad esempio, il quadro tracciato dal mensile “Italia Caritas” sulla situazione dei cristiani in Iraq, più di 800 mila: molti sono costretti alla fuga per la situazione di insicurezza vissuta nel Paese e per i continui attacchi contro le chiese. Si stima che siano almeno 100 mila i cristiani richiedenti asilo politico in Turchia, Siria, Libano e Giordania.
Grave cornice di insicurezza
Per affrontare questa emergenza – spiega il vescovo di Kirkuk, mons. Luois Sako, all’agenzia “SIR” – “è necessario sostenere i cristiani iracheni”, che sono “profondamente legati al loro Paese. “La miserabile e tragica situazione irachena – ha detto il patriarca caldeo Emmanuel III Delly ad “Asia News” – porta ogni iracheno a desiderare un posto più sicuro, ma quasi nessuno tra i cristiani vuole lasciare l’Iraq in modo definitivo”. Ma lo Stato arabo rimane, purtroppo, un Paese dove l’insicurezza genera tensioni che alimentano un’interminabile serie di atrocità. Secondo l’inviato dell’ONU, le violazioni dei diritti umani sono oggi più diffuse che ai tempi di Saddam Hussein. Durante il regime dell’ex rais – precisa l’inviato delle Nazioni Unite – chi rinunciava al diritto di libertà di espressione, era meno colpito dal dramma delle torture e delle esecuzioni sommarie.