Fiera di Torino: intervista con Ernesto Olivero

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Quattro padiglioni, 51.000 metri quadri di superficie, 27 sale convegni, più di 1.400 editori. Sono alcuni dei numeri che caratterizzano la 23.ma edizione del Salone internazionale del libro che si apre oggi a Torino. Il motivo conduttore di quest’anno è la memoria, supportata da archivi informatici sempre più sofisticati ma segnata da un rapporto, spesso distratto, dell’uomo con il passato. In questa edizione interverrà anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che domani terrà una riflessione sul tema “Segni della memoria e sfida educativa”.

Intervista con Ernesto Olivero

Numerose le novità librarie. Oggi, in particolare, viene presentato il libro “Pace” di Ernesto Olivero ed edito dalla Libreria Editrice Vaticana. Sull’itinerario tracciato in questo volume si sofferma lo stesso autore, fondatore del Servizio missionario giovani (Sermig), intervistato da Amedeo Lomonaco:

R. – E’ l’itinerario della mia vita che si è spostata a Baghdad, poi improvvisamente sotto le bombe di Beirut, in un carcere, improvvisamente con un volto davanti che ti chiedeva di cambiare vita … Io ho accettato questi incontri e, spontaneamente, ho annotato nel mio diario le sensazioni … Quindi è un itinerario di fatti concreti e con Dio nel cuore le risposte si hanno sempre.

Costruttori di pace

D. – Come si costruisce oggi la pace, anche in Paesi segnati da sanguinosi conflitti?

R. – La pace deve passare attraverso il dialogo. Ma questo non deve avanzare come è stato fatto finora. Attualmente il dialogo lo guida il più forte e colui che è più debole accetta le decisioni prese. Poi però non cambia niente! Promuovere il dialogo significa invece sedersi intorno ad un tavolo, vedere con occhi diversi e sentire con orecchie diverse. Non è poesia questa ma pragmatismo!

Insegnamenti della storia

D. – La 23.ma edizione del Salone internazionale del libro è dedicata quest’anno al tema della memoria. Quali sono i principali insegnamenti della storia recente per tradurre i valori della pace nel mondo contemporaneo?

R. – La storia ci può insegnare tante cose, ma ha pochi allievi. A me piacerebbe che chi legge questo libro possa diventare allievo, perché la storia ci può insegnare molto. Chi impara dalla storia è anche un uomo nuovo.

Memoria alleata della pace

D. – Anche perché la memoria, se fondata sulla verità e su un’autentica conoscenza storica, diventa alleata della pace …

R. – Certo, la verità rende liberi, la verità è alleata della pace e della giustizia …

 

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