Forum sulla lotta alla tratta di esseri umani

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

 Non si possono ignorare il sangue, il sudore e le lacrime delle vittime del traffico di esseri umani, un turpe fenomeno che alimenta un giro di affari illecito di quasi 32 milioni di dollari. Con questa premessa, si è aperto ieri il primo forum sulla lotta alla tratta, promosso dalle Nazioni Unite e in corso a Vienna. E’ ora che il mondo apra gli occhi di fonte alle nuove e moderne forme di schiavitù, tra cui lo sfruttamento sessuale.

 

L’indignazione non basta

Si è anche sottolineato, però, che l’indignazione non basta: si devono rafforzare misure di legge efficaci. Il segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti, arcivescovo Agostino Marchetto, ha affermato che la questione del traffico di esseri umani è “un problema multidimensionale”. “La povertà – ha detto il presule – spinge le persone a cercare un futuro migliore nonostante i rischi correlati, rendendole estremamente vulnerabili”. La Santa Sede – ha aggiunto l’arcivescovo Agostino Marchetto – “incoraggia ogni tipo di iniziativa volta a sradicare questo fenomeno immorale e criminale”.

Contro la tratta anche tecnologie innovative

Secondo il segretario del Pontificio Consiglio, tutti gli sforzi per contrastare le attività criminali e difendere le vittime dovrebbero porre i diritti umani al centro di tutte le strategie. Occorrono, in particolare, misure per prevenire queste illegalità e consegnare i responsabili alla giustizia attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative. Ma la lotta contro questa piaga presenta molteplici e gravi ostacoli. Il traffico di esseri umani – ha affermato il direttore esecutivo dell’ufficio dell’ONU per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, Antonio Maria Costa – è un mostro di cui forma, ferocia e dimensione si possono solo immaginare.

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