Giornata Mondiale della Pesca
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Mostrare la situazione di precarietà in cui vivono molte comunità legate al mondo della pesca e ribadire l’importanza della salvaguardia delle risorse ittiche. Sono le finalità della Giornata Mondiale della Pesca, che si celebra oggi in tutto il mondo. Nel messaggio per questa Giornata il presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò, sottolinea che la pesca è “uno dei mestieri più pericolosi al mondo”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
La pesca, secondo recenti stime della Fao, è fonte di reddito e di sostentamento per oltre 15 milioni di persone. Ma se si includono anche i pescatori part – time, i lavoratori in acqua dolce e nell’acquacoltura, il numero complessivo sale a più di 36 milioni. “I pescatori che lavorano a bordo delle navi oceaniche – ricorda l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò – sono costretti a vivere a bordo delle loro imbarcazioni per periodi di tempo prolungati”, a volte senza alcuna protezione.
Sfide e minacce legate ai cambiamenti climatici
La grande maggioranza dei pescatori impegnati nella piccola pesca e in quella artigianale – aggiunge il presule – si trova “in condizioni di grande povertà” e “di estrema insicurezza”. Ogni giorno – sottolinea mons. Antonio Maria Vegliò – molti pescatori “devono lottare contro le forze della natura che distruggono le loro imbarcazioni e le loro reti, a volte in condizioni particolarmente drammatiche, come nel caso dello tsunami in Asia nel 2004 e, più recentemente, in Giappone”. Devono anche affrontare cambiamenti climatici e disastri ecologici che, insieme alla pesca intensiva, distruggono le loro fonti di sostentamento.
Si garantisca un lavoro dignitoso
Dopo aver ricordato l’opera dell’Apostolato del Mare, che con la sua rete di centri sparsi in tutto il mondo rappresenta un “porto sicuro” per molti pescatori, il presule esorta infine organizzazioni internazionali e governi “a sviluppare norme che garantiscano un lavoro dignitoso e produttivo” in materia di occupazione, reddito e sicurezza alimentare.