Giornata mondiale dell’acqua
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Il 18 per cento della popolazione mondiale, oltre un miliardo di persone, non ha accesso all’acqua potabile. Per cercare di affrontare questa emergenza, l’ONU lancia oggi, Giornata mondiale dell’acqua, il “Decennio internazionale di azione” dedicato al tema “Acqua per la vita”. Nel suo messaggio il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, sottolinea come sia necessaria “una rivoluzione blu”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
“Non sconfiggeremo l’Aids, la tubercolosi, la malaria o nessuna altra malattia infettiva nei Paesi in via di sviluppo fin quando non saremo in grado di vincere la battaglia per l’acqua potabile, la salute pubblica e la sanità di base”. A questa constatazione di Kofi Annan si aggiungono anche le preoccupazioni dell’UNICEF, che ha attivato a campagna internazionale “Acqua per la vita” finalizzata a portare acqua potabile in case e scuole di tutto il mondo.
Il commento della portavoce dell’Unicef
Su questa iniziativa dell’Onu che ha lanciato Il “Decennio internazionale di azione”, il commento di Donata Lodi, portavoce italiana dell’UNICEF:
R. – Questa campagna che è stata lanciata dall’UNICEF, insieme a tutte le agenzie delle Nazioni Unite, punta a garantire a tutti i bambini i servizi essenziali in termini di acqua potabile. Basterebbero 20 litri di acqua potabile, due secchi d’acqua pulita, per tutti i bambini del mondo, per ridurre drasticamente la mortalità infantile dovuta alle malattie legate alla contaminazione dell’acqua. Ogni anno, nel mondo, muoiono un milione e 600 mila bambini proprio per malattie dovute all’acqua inquinata.
Cause della crisi dell’acqua
D. – La crisi dell’acqua è determinata da vari fattori quali ’aumento della popolazione mondiale, dallo spreco e da difetti nella distribuzione. Ma l’elemento più inquietante sembra la mancanza di considerazione per l’acqua in una società consumistica e materialista…
R. – C’è una crisi a livello globale perché nei Paesi occidentali siamo abituati a dare l’acqua per scontata. Nessuno, per esempio, considera importante investire per garantire le forniture idriche ai Paesi dell’Africa a sud del Sahara, dove il 43 per cento dei bambini usa soltanto acqua contaminata.
D. – Il diritto all’acqua non è ancora formalmente riconosciuto dalla comunità internazionale. Perché?
R. – Non è riconosciuto perché l’acqua è avvertita più come una risorsa. Sull’acqua ci sono in molti Paesi speculazioni di tipo economico: l’acqua è spesso considerata un bene, una risorsa da utilizzare e da commercializzare.
Acqua e conflitti
D. – L’acqua potrà essere nel XXI secolo ciò che è stato il petrolio nel XX secolo, ovvero una delle cause di conflitti e tensioni mondiali?
R. – Già lo è! Basta guardare, ad esempio, lo scenario mediorientale, dove attorno all’acqua del Giordano ruotano molti aspetti non irrilevanti del conflitto israelo-palestinese; oppure, tutta l’area del nord dell’Iraq, dove la gestione dei fiumi e delle dighe ha provocato tensioni e squilibri notevoli! Lo stesso vale per gran parte dei Paesi dell’Africa ma anche dell’Asia centrale.
Intervista con il missionario padre Franco Moretti
In occasione del “Forum per l’acqua nel mondo”, tenutosi a Kyoto nel 2003, la Chiesa ha ribadito con forza il suo fermo sostegno all’acqua con un documento del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Nel testo, intitolato “L’acqua, elemento essenziale per la vita”, si sottolinea come questa risorsa abbia un’importanza speciale anche per le grandi religioni; nella tradizione giudaico-cristiana Dio è presentato come “fonte di acqua viva”. Ma quale significato ha l’acqua per la Chiesa cattolica ed in particolare per la Chiesa africana? Ascoltiamo il missionario comboniano, padre Franco Moretti, che ha lavorato per 23 anni in Kenya:
R. – Acqua è sinonimo di vita, di purezza e di vitalità! Senza l’acqua c’è morte; acqua e luce vanno di pari passo. In Africa ci si rende conto che questa risorsa manca in molte parti del Continente. Spesso si battezza sotto una roccia e tutto attorno c’è deserto. Viene, quindi, subito spontaneo sentire il bisogno di far qualcosa, perché quest’acqua così osannata nella liturgia poi possa essere utilizzata nella vita di ogni giorno!
Oltre 1,5 miliardi di persone senza condizioni igeniche di base
Oltre due miliardi di persone ogni anno sono colpite da malattie legate alla carenza di acqua potabile ed almeno 1,5 miliardi di uomini e donne, che vivono in Cina e in India, non hanno accesso a condizioni igieniche di base. Le vittime della malaria sono, ogni anno, più di un miliardo e 300 milioni. Il 42 per cento della popolazione Africa sub-sahariana non ha accesso all’acqua potabile. L’86 per cento dei disastri naturali degli ultimi 15 anni sono stati causati da inondazioni e siccità.