Giornata migranti, mons. Di Tora: sono persone, non numeri

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© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews  La Chiesa italiana si appresta a celebrare in comunione con il Papa la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Intervista con mons. Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes

La Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dal 1914. Per l’edizione del 2019 Papa Francesco ha scelto il tema “Non si tratta solo di migranti” per mostrarci i nostri punti deboli e assicurarci che nessuno rimanga escluso dalla società, che sia un cittadino residente da molto tempo, o un nuovo arrivato. Presentando la Giornata che si celebra il 29 settembre, monsignor Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione episcopale per le migrazioni della Conferenza episcopale italiana, ha sottolineato che “le migrazioni non sono la fine del mondo, ma l’inizio di un mondo nuovo”. Ascolta l’intervista a mons. Guerino Di Tora:

R. – Ogni anno si vive questo momento per richiamare alla coscienza di tutti noi cristiani la realtà di coloro che hanno bisogno di essere accolti e sostenuti perché fuggono da situazioni evidentemente difficili della loro storia, del loro mondo. E vogliono costruire, insieme con quelle nazioni, con quei popoli che si trovano in situazioni meno disagiate o migliori, un mondo nuovo. Vogliono portare anche la loro cultura e prendere anche il bene dagli altri. È uno scambio che deve poter essere veramente orientato al bene di un mondo nuovo e diverso.

A proposito di scambio, il tema di questa giornata “Non si tratta solo di migranti”, interpella l’Occidente. Proprio per costruire questo mondo nuovo c’è bisogno di uno scambio il più possibile proficuo e sinergico…

R. – Richiede proprio questo entrare in una realtà di non chiusura, quindi di apertura verso gli altri, verso culture diverse. Oggi il mondo è globalizzato e vicino alla globalizzazione delle monete, delle merci, c’è questo movimento migratorio delle persone. Sono persone, non numeri! Tante volte immaginiamo una categoria che si riduce a numeri, a quanti muoiono in mare o cose del genere… Ogni migrante è una persona, è un essere umano!

A proposito di attenzione verso i migranti, quali sono le responsabilità e anche i compiti da parte dell’Europa?

R. – Penso che l’immigrazione deve potere essere innanzitutto vista, considerata e governata come altri fenomeni a livello europeo e non lasciata alle singole nazioni.

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