Globalizzazione culturale
La globalizzazione dell’agire economico viene accompagnata da ondate di trasformazione culturale, un processo designato come globalizzazione culturale. Tanto in alcuni settori della scienza sociale, quanto nell’opinione pubblica, si è affermata a riguardo una tesi che può sintetizzarsi nella convergenza della cultura globale: è quanto viene inteso con l’espressione McDonaldizzazione. Essa indica sempre più marcata la tendenza all’universalizzazione, nel senso di una progressiva unificazione degli stili di vita, dei simboli culturali e delle maniere transnazionali di comportamento.
Mondo di merci
Al fondo del discorso sul mercato mondiale c’è, in questa prospettiva un’utopia negativa. Nella misura in cui anche le ultime nicchie del mondo sono integrate nel mercato mondiale, sorge certamente un unico mondo, ma non come riconoscimento delle molteplicità e, dell’apertura reciproca, quindi delle immagini pluralistico-cosmopolitiche di sé e degli altri, ma proprio al contrario come un mondo di merci.
Mcdonaldizzazione
In esso le culture locali vengono sradicate e sostituite dai simboli del consumismo, provenienti dal design della pubblicità. L’essere diventa design, e questo universalmente: gli uomini sono ciò che comprano. Contro la tesi della mcdonaldizzazione del mondo si schierano Robertson, Appadurai, Albrow, Featherstone che seguendo la tradizione della cultural theory propongono di sostituire il termine globalizzazione con quello di glocalizzazione che si riferisce alla fusione di globale e locale.
Internazionalizzazione
La società multiculturale non è una costruzione mentale ma una realtà globale. In un contesto in cui il mercato è dominato dai Paesi più ricci molti parlano di internazionalizzazione, distinguendola dalla globalizzazione. Con tale termine si intende, più precisamente, il fatto che le relazioni internazionali si svolgono soprattutto tra i Paesi altamente industrializzati.
Era globale
La nuova situazione della società mondiale, nella quale per esempio la rappresentazione di prodotti, ditte, industrie “nazionali” diviene fittizia, costringe, pena il declino economico, politico, sociale e culturale, ad aprire gli occhi sull’era globale, sulle sue possibilità, ideologie, paradossi, isterie, ma soprattutto sul nuovo gioco di potere a cui tutti, alcuni più di altri, devono adattarsi in questo contesto di integrazione mondiale.
Dalla tesi di laurea, nel 2001, di Amedeo Lomonaco: “Limiti e potenzialità del fenomeno della globalizzazione per l’economia contemporanea”.