Grasso: un dovere accogliere minori migranti
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Accogliere i minori migranti è un dovere per un Paese civile: è quanto ha affermato il presidente del Senato Pietro Grasso intervenendo ad un Convegno su bambini e adolescenti immigrati, tenutosi a Roma nella Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri. C’era per noi Amedeo Lomonaco:
Chiudere le porte a bambini e adolescenti migranti – ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso – contraddice i principi democratici e i valori religiosi che vogliamo difendere. Questi minori sono stati derubati dell’infanzia e in diversi casi – ha aggiunto Grasso – sono stati anche vittime di organizzazioni criminali:
“Un sistema criminale che si serviva anche dei minori non accompagnati. E questo è veramente tragico, doppiamente tragico!”
Minori non accompagnati: secondo il Viminale sono oltre 10 mila
Tutti i minori non accompagnati, profughi o rifugiati, sono in pericolo. Fuggono da guerre e da violenze. Arrivano in Italia con un numero di telefono in tasca e spesso, nella traversata, hanno perso genitori o parenti. Secondo dati del Viminale, riferiti ai primi mesi del 2015, sono oltre 10 mila. Quelli irreperibili, dallo scorso primo gennaio, sono almeno 5 mila. Il presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Michela Vittoria Brambilla:
“Sono ancora troppi gli irreperibili: migliaia di ragazzi e di bambini che arrivano nel nostro Paese senza le loro famiglie e verso i quali noi abbiamo un dovere morale, oltreché giuridico di soccorso, e che spariscono, diventando possibilmente anche prede di criminalità organizzata, sfruttamento, abuso e di tutte le peggiori cose che possiamo immaginare. Io credo che verso i bambini e i ragazzi l’Italia debba rispondere con una solidarietà senza esitazioni quando arrivano con il fenomeno della migrazione. Perciò, non possiamo farci imporre la chiusura delle frontiere con il terrore: questa penalizzerebbe i più deboli e coloro che arrivano nel nostro Paese perché in fuga dal terrore e dalla guerre”.
Una vera integrazione parte dalla scuola
Per favorire una vera integrazione, le risposte da dare ai minori migranti devono seguire molteplici direttici. E’ quanto ha ricordato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti:
“Noi stiamo lavorando su molti versanti perché la risposta non è una sola. Dobbiamo fare un’opera di costruzione di un sistema che parta dalla scuola, da tutte quelle condizioni che possono diventare elemento di discriminazione se non vengono costruite con grande sensibilità e attenzione a queste situazioni. Ad esempio, cito una cosa molto bella che abbiamo fatto con il Coni sullo sport – sulla cittadinanza sportiva – perché abbiamo visto che, ad esempio, naturalmente i bambini nel gioco e nello sport trovano un’automatica e diretta condizione di integrazione. Io credo che questo sia il modo giusto: non ragionare per emergenze, ma ragionare con una logica che ci dice che questi fenomeni sono strutturali, sono una componente essenziale della nostra società e bisogna gestirli come tali”.
Nel giorno in cui si celebra la Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la parlamentare Michela Vittoria Brambilla si è soffermata infine sulla situazione dei minori in Italia:
“Abbiamo quasi due milioni di bambini che vivono in una condizione di povertà. Sono 91.000 i minori che sono stati oggetto di maltrattamenti. Sono tanti gli abusi in famiglia. Abbiamo ancora tanta povertà, materiale ed educativa, che dobbiamo combattere. Quindi dobbiamo unire tutte le forze perché questa diventi finalmente una priorità in un’agenda di politica di governo che ancora non la vede al primo posto”.
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Gémes Sándor/SzomSzed [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons