Inaugurato a Roma il “Giardino degli angeli”
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Si chiama “Giardino degli Angeli” lo spazio verde dedicato ai bambini mai nati e inaugurato ieri a Roma all’interno del cimitero Laurentino. L’area, di circa 600 mq, è riservata per la sepoltura dei corpi di quei bimbi che non sono mai venuti alla luce a causa di un’interruzione di gravidanza volontaria o spontanea. Su questo progetto – promosso dall’assessorato capitolino alle Politiche sociali e dell’Ama – si sofferma al microfono di Amedeo Lomonaco, il presidente del “Movimento per la Vita”, l’europarlamentare Carlo Casini:
R. – L’onore da rendere ai bambini non nati, che siano stati abortiti o che non siano stati abortiti, è un’idea che anche il Movimento per la Vita, nelle sue espressioni locali, ha più volte perseguito. In questo caso ciò che colpisce è proprio l’iniziativa di carattere comunale, perché quando siamo noi a promuovere queste cose ci accusano di terrorismo. In questo caso non lo si può dire perché è un’autorità pubblica che ricorda che la vita umana è tale fin dal concepimento.
I bimbi non nati non sono rifiuti
D. – Il progetto – è stato spiegato dai promotori – non vuole in alcun modo intaccare i principi sanciti dalla legge 194 sull’aborto ma dare una risposta alle richieste di coloro che con il seppellimento del loro bimbo intendono restituire valore a quel feto che, altrimenti, verrebbe considerato un rifiuto ospedaliero…
R. – E’ un’iniziativa che ricorda che la vita umana c’è sempre fin dal concepimento. In questo senso, non è detto che metta in discussione la legge 194 se si ammette che il presupposto della legge 194 non è la negazione dell’umanità del concepito. In realtà la cosa essenziale, la cosa più importante – legge o non legge – è ricordare che tutti gli esseri umani sono uguali. Ricordare questo è già un modo molto efficace di difendere la vita. Probabilmente, più efficace della minaccia di una sanzione penale per chi sopprime questa vita.
Riconoscimento dello status di persona
D. – Questo progetto, quindi, va proprio nella direzione del riconoscimento dello status di persona anche per bimbi mai nati…
R. – La direzione è questa e la battaglia per la vita sarà vinta quando si arriverà a scrivere in modo solenne e formale nelle leggi che tutti gli esseri umani sono sempre uguali in dignità e diritti: dal concepimento alla morte naturale. Noi, come Movimento per la vita, da tempo abbiamo proposto la modifica dell’articolo 1 del Codice civile, dove si dice che la capacità giuridica si acquista – si legge oggi – dal momento della nascita. Noi vogliamo che si scriva dal momento del concepimento perché il diritto deve riconoscere che tutti, sempre, sono soggetti. Questa è una proposta di legge che giace in Parlamento. E’ una legge che non ha spese e sarebbe una riforma importantissima che non graverebbe per niente sulle casse dello Stato. Quindi, la sua domanda mi dà l’occasione per caldeggiare che questa legge sia messa in discussione.