Incontro del Papa con studenti giapponesi
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Il confronto e il dialogo sono strumenti di conoscenza e di pace se hanno come fondamento la mitezza. E’ quanto ha detto Papa Francesco incontrando stamani, nel Cortile di San Damaso in Vaticano, un gruppo di studenti e di professori del Collegio “Seibu Gauken Bunri Junior High School”, di Tokyo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
L’isolamento in se stessi non potrà mai tradursi in una crescita culturale. Papa Francesco, che durante la Gmg in Brasile aveva ricordato il proprio sogno da giovane “di andare missionario in Giappone”, indica nella conoscenza di altre culture una autentica opportunità di crescita:
“Se noi siamo isolati in noi stessi, abbiamo soltanto quello che abbiamo, non possiamo crescere culturalmente; invece, se noi andiamo a trovare altre persone, altre culture, altri modi di pensare, altre religioni, noi usciamo da noi stessi e incominciamo quell’avventura tanto bella che si chiama dialogo”.
Dialogo cruciale
Il dialogo – ha aggiunto il Pontefice – è molto importante perché nel confronto con le altre culture ed anche nel confronto sano con le altre religioni si matura e si cresce. La chiusura in se stessi, invece, può generare incomprensioni e litigi. Ma quale è allora – ha chiesto il Papa – l’atteggiamento più profondo per instaurare un dialogo veramente proficuo?
“La mitezza, la capacità di trovare le persone, di trovare le culture, con pace; la capacità di fare domande intelligenti: Perché tu pensi così? Perché questa cultura fa così? Sentire gli altri e poi parlare. Prima sentire, poi parlare. Tutto questo è mitezza… E sapete una cosa, una cosa importante? Questo dialogo è quello che fa la pace. Non si può avere pace senza dialogo”.
Con il dialogo si cresce
Nella mancanza di dialogo e nella chiusura in se stessi si annidano le insidie per l’uomo:
“Tutte le guerre, tutte le lotte, tutti i problemi che non si risolvono, con cui ci scontriamo, ci sono per mancanza di dialogo. Quando c’è un problema, dialogo: questo fa la pace. E questo è ciò che auguro a voi in questo viaggio di dialogo: che sappiate dialogare; come pensa questa cultura, che bello questo, questo non mi piace, ma dialogando. E così si cresce. Vi auguro questo e vi auguro un buon viaggio a Roma”.
Il ringraziamento di una studentessa
Una studentessa giapponese ha quindi ringraziato il Papa:
“Siamo felici di avere la possibilità di incontrarLa e ascoltare le Sue parole; d’ora in poi metteremo in pratica nella nostra vita quello che abbiamo ascoltato da Lei”.
La risposta del Papa
Parole alle quali è seguita la spontanea risposta di Papa Francesco:
“Grazie tante! Ma tu sei nata a Napoli? Ma parli bene l’italiano” …
Dialogo è reciprocità
Gli studenti giapponesi hanno quindi intonato l’inno della loro scuola. Dopo il canto, il Papa ha aggiunto:
“Ah, siete bravi, eh?, cantando! C’è il principio di reciprocità anche nel dialogo: quando uno dice una cosa, l’altro deve dire un’altra. Ma io non so cantare: non posso”.