Iraq: forze dell’ordine bersaglio di attacchi

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq le forze dell’ordine continuano ad essere bersaglio degli attacchi della guerriglia. Un poliziotto è morto ed altri sette sono stati feriti nei pressi di Baquba, a nord est di Baghdad, per l’esplosione di due ordigni artigianali. La prima bomba è esplosa al passaggio di una pattuglia sulla strada per l’università di Diyala. La seconda deflagrazione è avvenuta mentre i feriti venivano trasportati d’urgenza all’ospedale. L’area del cosiddetto triangolo sunnita è stata teatro di altri episodi di violenza. Ce ne parla Amedeo Lomonaco:

 Un collaboratore di Al Zarqawi è stato ucciso questa notte in seguito ad un raid aereo sulla città di Falluja. Lo hanno reso noto le Forze armate americane, precisando che le recenti operazioni condotte dall’aviazione hanno ridotto la capacità di compiere attacchi da parte della rete del terrorista giordano. E proprio sulla difficile situazione di Falluja, il governo provvisorio del Paese arabo ha negato di avere interrotto i colloqui con i negoziatori tesi a ristabilire un clima di pace nella città sunnita, bombardata in continuazione dalle truppe statunitensi.

Indagini sul programma Oil for food

Continuano, intanto, le indagini sul programma “Oil for Food”, iniziato subito dopo la fine della prima guerra del Golfo. Il presidente della Commissione di inchiesta dell’ONU, Paul Volcker, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore che “sarà fatta luce sul traffico di denaro sporco durante il regime di Saddam Hussein”. Nel programma delle Nazioni Unite, “Oil for Food” sono coinvolti almeno 5000 gruppi: “Se le accuse di corruzione saranno confermate – spiega Volcker, ex governatore della Federal Reserve americana – l’ONU dovrà cambiare”.

In Iraq manifestazioni contro il dramma dei sequestri

E per protestare contro uno dei più grandi drammi che colpiscono l’attuale Iraq, quello dei sequestri, centinaia di disabili hanno manifestato ieri, davanti alla sede di ‘Care International’, chiedendo la liberazione della responsabile anglo irachena dell’ONG, Margaret Hassan. “Dopo il suo rapimento – hanno detto alcuni disabili – la nostra vita è diventata ancora più miserabile”. Da registrare, infine, è stato liberato un giordano rapito 13 giorni fa. A riferirlo è stato un funzionario del ministero degli Esteri di Amman.

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