Iraq: scontri a Kerbala e grande tensione a Falluja
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
E’ sempre più caotica la situazione in Iraq dove ieri è stato ucciso un agente di sicurezza sudafricano e rilasciati tre ostaggi. Nella giornata di oggi si registrano scontri a Kerbala ed un clima di grande tensione a Falluja. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
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I combattimenti iniziati stamani nella zona di Kerbala, dove è morto un militare bulgaro, si sono concentrati attorno agli uffici del governo locale e ad una moschea controllata da fedelissimi dell’imam al-Sadr, che ha minacciato di ricorrere ad operazioni kamikaze se la coalizione attaccherà Najaf. Sono intanto partiti da Baghdad due convogli della Croce Rossa italiana, per portare viveri e farmaci alla martoriata popolazione di Falluja, dove potrebbe interrompersi la fragile tregua con un nuovo attacco delle truppe americane.
Dall’inizio dell’assedio morti 271 iracheni
Dall’inizio dell’assedio, avvenuto lo scorso 5 aprile nella città del triangolo sunnita – ha detto il ministro della Sanità iracheno, Khodayyir Abbas – sono morti 271 iracheni e 793 sono rimasti feriti. Abbas ha inoltre precisato che il civile ucciso ieri in un quartiere settentrionale di Baghdad era un agente di sicurezza sudafricano. Nel Paese arabo, dove stamani è rimasto leggermente ferito un militare italiano appartenente all’11.mo Reggimento Bersaglieri, prosegue inoltre lo sforzo della comunità internazionale per assicurare un’adeguata cornice di sicurezza.
Nel Regno Unito piani per il ritiro del contingente britannico
Dopo le recenti decisioni di Spagna, Honduras e Repubblica Dominicana di ritirare i loro contingenti dall’Iraq, i vertici militari britannici stanno infatti preparando i piani per l’invio di altri 1.700 soldati in Iraq. Sono sempre più serrate, infine, le trattative per liberare gli ostaggi ancora in mano alla guerriglia. Ieri sono stati rilasciati due cittadini svizzeri ed un operatore umanitario arabo, Nabil George Yaacub Razouk, sequestrato a Najaf lo scorso 8 aprile dal gruppo Ansar al-Din. Sulla vicenda dei tre ostaggi italiani, che potrebbero essere stati consegnati ad un secondo gruppo, una fonte dell’intelligence ha dichiarato che la trattativa per la loro liberazione – per la quale oggi è stato inviato un appello al consiglio degli Ulema iracheni – è stata ormai definita in tutti i suoi aspetti ed il rilascio potrebbe essere imminente”.