Istat: cala il reddito delle famiglie
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Nel 2012 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti diminuisce, rispetto al 2011, in tutte le regioni italiane. E’ quanto emerge dai dati diffusi dell’Istat in base ai quali il Mezzogiorno segna la flessione più contenuta (-1,6%). Nel Nord Est il calo è dell’1,8%. Nel Nord Ovest e nel Centro del 2%. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Nel 2012 il reddito disponibile delle famiglie è diminuito dell’1,9% rispetto all’anno precedente. Le più colpite sono le regioni settentrionali, soprattutto Liguria e Valle D’Aosta (-2,8%) che hanno subito maggiormente gli effetti della crisi economica. L’economista Giacomo Vaciago:
“Il problema è che questo trend probabilmente non è ancora terminato. Il dato è del 2012. Nel 2013 la situazione non è molto migliorata e, attenzione, anche la ripresa del 2014 non riguarda tutti. Riguarda, probabilmente, quelli che già andavano bene. L’enorme ‘pulizia’, infatti, che hanno fatto la crisi e la recessione poi, hanno fatto sì che tanti oggi si trovino senza lavoro, senza possibilità di trovarlo facilmente. Questo si riflette, quindi, sul reddito delle famiglie sopravvissute negli anni scorsi, usando le risorse passate, cioè il risparmio e in parte il patrimonio”.
Campania all’ultima posizione
La graduatoria del reddito disponibile, per abitante, vede al primo posto la provincia di Bolzano con circa 22.400 euro e nell’ultima posizione la Campania con meno di 12.300 euro. Il valore medio è di 17.600 euro. In particolare, il reddito monetario disponibile per abitante è pari a circa 20.300 euro nelle regioni del Nord Est e nel Nord Ovest. Nel Centro è di 18.700 euro e nel Mezzogiorno di 13.200 euro.
Forti divari tra le regioni
I divari tra le regioni restano dunque rilevanti. Ancora l’economista Giacomo Vaciago:
“E’ vero che nei Paesi sottosviluppati i divari aumentano, quando iniziano a crescere, ma è vero anche quando un Paese va indietro. I divari non sono uguali per tutti e quindi c’è chi ha perso il posto, c’è chi ha perso la speranza di trovarlo e c’è chi, viceversa, negli anni scorsi, è andato bene e probabilmente andrà meglio”.
Piccola impresa poco tutelata
“Sul territorio bisogna tener conto di due fattori: dove il settore pubblico conta molto, come in Sicilia, in Calabria e così via, il calo è minore, perché gli stipendi pubblici sono stati tutelati; dove, viceversa, è la piccola impresa che conta molto – e questo è vero sia in Lombardia che in Campania – allora ci sono più problemi”.
Tra i dati diffusi dall’Istat emerge anche un trend positivo: rispetto al 2009 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti, a livello nazionale, è aumentato nel 2012 dell’1% con incrementi maggiori nelle regioni del Nord.