Messaggio del Papa per il Bicentenario dell’indipendenza dell’Ecuador
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
In un telegramma all’arcivescovo di Quito, mons. Raúl Eduardo Vela Chiriboga, Benedetto XVI assicura un particolare ricordo nelle sue preghiere per il popolo dell’Ecuador, in occasione delle celebrazioni, tenutesi ieri, del Bicentenario d’indipendenza del Paese. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Benedetto XVI esprime la propria vicinanza spirituale alla popolazione dell’Ecuador. Nel telegramma, a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il Papa prega perché il Signore “diffonda abbondantemente i doni della sua grazia agli amati figli di questa nobile terra”. Fedeli ai grandi valori umani e cristiani – aggiunge il Santo Padre – gli ecuadoriani “contribuiscano a costruire ogni volta una società più fraterna, giusta e solidale”. Il Santo Padre chiede anche che di fronte alla grandezza del compito che deve affrontare, la popolazione dell’Ecuador sia sostenuta dalla “fede nell’Ausilio Divino”, poiché l’uomo non è capace di gestire il proprio futuro senza contare sul sostegno di Dio, suo “inizio e compimento”.
Caritas in veritate
Durante la Santa Messa nell’ambito delle celebrazioni per il Bicentenario dell’indipendenza, l’arcivescovo di Quito, mons. Raúl Eduardo Vela Chiriboga, si è soffermato sull’Enciclica “Caritas in veritate”: l’enciclica – ha detto il presule – promuove “il benessere delle nazioni attraverso lo sviluppo e il lavoro, con onestà e responsabilità, in un ambiente nel quale domina la giustizia e il diritto, pilastri dell’autentica pace che tutti cerchiamo”.
La politica si fondi sulla morale
In vista del Bicentenario dell’indipendenza, i vescovi dell’Ecuador hanno pubblicato un documento nel quale chiedono che “la politica si fondi sulla morale e sull’etica”. “Occorre affrontare con ottimismo il futuro – aggiungono – individuando ciò che unisce e allontanando ciò che divide”. “La democrazia – auspicano infine i vescovi – abbia “come colonne portanti la verità, la giustizia, la libertà e la pace”.