Papa a Molfetta il 20 aprile a 25 anni dalla morte di don Tonino Bello
© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews: Papa Francesco si recherà il 20 aprile in Puglia, ad Alessano e Molfetta, in occasione del 25.mo anniversario della morte di mons. Tonino Bello. Lo ha reso noto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burk. Il programma prevede la visita ad Alessano, paese natale di mons. Tonino Bello, e a Molfetta, diocesi di cui il servo di Dio è stato vescovo. Dopo la preghiera in privato sulla tomba di mons. Tonino Bello nel cimitero di Alessano, il Santo Padre presiederà la Santa Messa nel porto di Molfetta. Al temine della celebrazione eucaristica, Papa Francesco farà ritorno in Vaticano.
Intervista con mons. Domenico Cornacchia
Il vescovo della diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo, mons. Domenico Cornacchia sottolinea ai nostri microfoni che è una gioia incontenibile: “è stato ufficializzato – spiega il presule – un desiderio che io avevo espresso nel maggio scorso al Santo Padre, Papa Francesco, consegnandogli una petizione scritta in cui gli chiedevo di recarsi qui, nella nostra terra, per commemorare il 25.mo anniversario della morte del Servo di Dio, don Tonino Bello”. E dunque, il 20 aprile prossimo, in occasione del 25.mo della morte di don Tonino Bello, il Santo Padre si recherà a Molfetta. “Seppure per pochissimo tempo per noi – aggiunge mons. Cornacchia – sarà quasi un’eternità”. “Il Santo Padre – ricorda il presule – ha voluto accogliere e soddisfare questa richiesta, quasi a riconoscere i passaggi indelebili di quest’uomo, don Tonino Bello, che era un uomo semplice”.
Una visita per riscoprire la gioia della vita
La visita del Papa – afferma inoltre mons. Cornacchia “sarà il passaggio di quella luce che vorrà illuminare i cuori spenti; vorrà incoraggiare coloro che sono stanchi della vita. Vorrà rianimare tante belle realtà caritative, di accoglienza, perché fu proprio il vescovo, don Tonino Bello, ad aprire le porte del suo episcopio, del suo cuore: innanzitutto quando ci fu lo sbarco di quella nave di immigrati albanesi nel porto di Bari”. “Sarà come un riscoprire un paesaggio meraviglioso, un po’ ottenebrato dallo sconforto e dallo scoraggiamento dei tempi moderni”. “Io spero – sottolinea infine il presule – che saranno soprattutto i giovani a riscoprire la gioia della vita, della bellezza della fede in Dio. E soprattutto, che possano riscoprire le mille energie racchiuse nel loro cuore”.
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