Il Papa sulla Tunica di Cristo celebrata a Treviri
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
La particolare dignità della Chiesa non può essere esposta e consegnata “al chiasso di un giudizio sommario” dell’opinione pubblica. E’ quanto scrive Benedetto XVI in un Messaggio rivolto al vescovo di Treviri, mons. Stephan Ackermann, in occasione dell’apertura ieri, nel Duomo della città tedesca, del Pellegrinaggio alla Sacra Tunica, reliquia che ci riporta ai “drammatici momenti della vita terrena di Gesù”, alla sua morte in Croce. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
La Tunica di Cristo, scrive Benedetto XVI, riflette l’immagine della Chiesa, “fondata come unica e indivisa comunità dall’amore di Cristo”. I soldati, che secondo l’uso romano si dividono come bottino le vesti del crocifisso, non vogliono strappare la tunica, ma la tirano a sorte dopo averla lasciata integra. La Sacra Tunica rende visibile questa unità. “L’amore del Salvatore – scrive ancora – ricongiunge ciò che è diviso”. “Cristo non dissolve la pluralità degli uomini, ma li unisce nell’essere gli uni per gli altri e con gli altri”. La Tunica di Cristo, interamente tessuta senza cuciture, riflette anche l’immagine della Chiesa “che vive non da sé, ma da Dio”. Come unica e indivisa comunità, la Chiesa “è opera di Dio, non il prodotto degli uomini e delle loro capacità”.
Fedeltà alle origini
La Sacra Tunica – sottolinea il Pontefice – vuole essere “un ammonimento alla Chiesa perché rimanga fedele alle sue origini, si renda consapevole che la sua unità, il suo consenso, la sua efficacia, la sua testimonianza” possono essere “donati solo da Dio”. La Sacra Tunica è il “dono indiviso del Crocifisso alla Chiesa”, che il Signore “ha santificato con il suo sangue”. Questo modesto capo di vestito ricorda alla Chiesa la sua dignità.
Ostensione della Sacra Tunica
“Ma quanto spesso – aggiunge Benedetto XVI – vediamo in quali fragili vasi (cf2 Cor 4,7) portiamo il tesoro che il Signore ci ha affidato nella sua Chiesa, e come, a causa del nostro egoismo, delle nostre debolezze ed errori, viene ferita l’integrità del Corpo di Cristo”. E’ necessaria una “costante disposizione alla conversione e all’umiltà per essere discepoli del Signore con amore e con verità”. Nello stesso tempo – conclude il Papa nel messaggio letto dal cardinale Marc Ouellet, inviato speciale del Santo Padre – “la particolare dignità e integrità della Chiesa non può essere esposta e consegnata al chiasso di un giudizio sommario da parte della pubblica opinione”. L’ostensione, in questi giorni, della Sacra Tunica nel duomo di Treviri avviene a 500 anni dalla prima esposizione pubblica ad opera dell’arcivescovo Richard von Greiffenklau, secondo il desiderio dell’Imperatore Massimiliano I.