Proclamato Beato il sacerdote polacco Michał Sopoćko
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Come ha ricordato il Papa all’Angelus, oggi è stato proclamato Beato il sacerdote polacco Michał Sopoćko, confessore di Santa Faustina Kowalska e promotore del culto Divina Misericordia. La Messa è stata celebrata questa mattina nella piazza antistante la chiesa della Divina Misericordia a Białystok: il cardinale arcivescovo di Cracovia Stanislao Dziwisz ha tenuto l’omelia. La formula di beatificazione è stata affidata all’arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, rappresentante del Santo Padre. Il Vangelo – ha osservato il presule – non è un impedimento alla felicità umana, anzi è il libro della gioia, della vita che vince la morte”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Michał Sopoćko – ha detto l’arcivescovo Angelo Amato – è un “esempio convincente dell’eterna bellezza della sequela Christi”. “Essere cristiani – ha aggiunto – significa essere nella verità, nella libertà, nella gioia; significa essere sale della terra e luce del mondo”. “In qualsiasi condizione ci troviamo e qualunque cosa facciamo – ha spiegato – la nostra vita è una imitatio Christi, che riecheggia la bontà e la misericordia del Signore Gesù”.
Virtù della misericordia
Da una così elevata proposta di vita cristiana scaturisce soprattutto una domanda: come imitare Michał Sopoćko nell’esercizio della virtù della misericordia? Il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha invitato a seguire l’insegnamento del sacerdote polacco soprattutto nelle relazioni familiari: “Nelle famiglie – ha detto – ogni giorno c’è bisogno di misericordia; ogni giorno la sposa deve avere compassione verso lo sposo e viceversa, riconfermando continuamente la loro reciproca fedeltà. Ogni giorno i genitori devono essere magnanimi nel perdonare i propri figli, nel sopportare le loro disobbedienze e le loro mancanze”. “Ma anche i figli – ha osservato l’arcivescovo – devono essere pazienti con i loro genitori”.
Messaggio del Beato Michał Sopoćko ai sacerdoti
Ognuno in famiglia, sul lavoro, in società, dovunque e sempre – ha quindi spiegato il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi – “può esercitare la misericordia, il perdono, la comprensione: la nostra società ha bisogno di cittadini onesti, buoni, generosi, compassionevoli”. E’ forte anche il messaggio del Beato Michał Sopoćko ai sacerdoti: egli – ha affermato l’arcivescovo Angelo Amato – li invita “ad essere pazienti, miti, perseveranti nelle catechesi, disponibili nell’indispensabile ministero del perdono nel Sacramento della riconciliazione”.
Dispensare la misericordia
Nella complessità della cultura contemporanea la Chiesa ha bisogno di “sacerdoti che sappiano essere maestri di vita spirituale, guide esperte nel discernimento di ciò che è buono e di ciò che è giusto”. Spetta ai sacerdoti – ha fatto notare il presule – “dispensare la misericordia divina sulle miserie umane”, “mostrare la verità del Vangelo alla nostra umanità spaesata”; “spetta a loro guidare i giovani alla luce e alla gioia della verità che è Gesù Cristo per diventare buoni cristiani e onesti cittadini”.
Guidare alla santità una giovane suora, suor Faustina Kowalska
Il Beato Michał Sopoćko – ha aggiunto l’arcivescovo Angelo Amato – ha avuto inoltre il merito di guidare alla santità una giovane suora, suor Faustina Kowalska. Dopo un lungo discernimento prudenziale e dopo accurata analisi teologica, il sacerdote polacco giunse alla convinzione dell’autenticità delle rivelazioni sul culto della Divina Misericordia. Il cuore misericordioso di Gesù – ha concluso – ha forgiato due apostoli della carità divina e invita “anche noi ad essere testimoni di perdono, donato e ricevuto, grati a questi due apostoli, che hanno diffuso il messaggio evangelico non solo nella loro nobile patria polacca, ma in tutta la Chiesa e in tutto il mondo”.