Ritiro truppe straniere dall’Iraq
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Si torna a parlare di ritiro delle truppe straniere dall’Iraq. Ieri il presidente del Consiglio italiano, Berlusconi, in visita in Tunisia, ha detto che i soldati italiani potrebbero lasciare il Paese del Golfo entro il 2006. Nel mese di dicembre è prevista, inoltre, una riduzione delle truppe americane. Intanto, sul terreno non si ferma la violenza. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Nel nord dell’Iraq, almeno 19 persone sono morte per un attentato suicida compiuto ieri sera a Kirkuk, città abitata in prevalenza da turcomanni sunniti. Il ministero dell’Interno ha precisato che tra le vittime ci sono anche quattro poliziotti iracheni. A Baghdad almeno quaranta ribelli, travestiti da soldati iracheni, hanno ucciso un leader tribale sunnita e quattro suoi figli. Violenze si registrano anche a Tikrit, dove durante la cerimonia di riconsegna alle autorità irachene dei palazzi presidenziali fatti costruire da Saddam Hussein sono esplosi due colpi di mortaio ferendo una persona.
Uccisi due soldati Usa a Mossul
A Mossul, due soldati americani sono rimasti uccisi, inoltre, in un agguato teso da guerriglieri. Dopo questo ennesimo attacco, è salito ad oltre 2100 il numero delle vittime statunitensi in Iraq, dall’inizio del conflitto. Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha dichiarato intanto che le condizioni per una riduzione delle truppe statunitensi nel Paese del Golfo potrebbero essere raggiunte “in tempi molto brevi”. Nello Stato arabo sono dislocati, attualmente, oltre 159 mila soldati americani.
Ritiro delle truppe da calendarizzare
Si prevede che, dopo le elezioni politiche del prossimo 15 dicembre, i militari americani saranno circa 138 mila. “Quando le forze irachene saranno pronte – ha aggiunto la Rice – avvieremo un piano per la riduzione delle nostre truppe”. Le dichiarazioni del segretario di Stato americano fanno seguito all’appello lanciato ieri da diversi politici iracheni alla Conferenza del Cairo per “un ritiro delle truppe straniere basato su un calendario preciso”.