Romania al voto per eleggere il successore di Iliescu
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Diciotto milioni di elettori sono chiamati ad eleggere oggi, in Romania, il presidente che succederà a Ion Iliescu. I candidati favoriti sono il premier e presidente del Partito socialdemocratico, Nastase, ed il sindaco di Bucarest, Basescu, leader dell’Alleanza di opposizione “Giustizia e verità”. Le operazioni di voto termineranno questa sera e i risultati ufficiali saranno resi noti martedì prossimo. Entrambi gli schieramenti temono che possano registrarsi anche in Romania casi di brogli elettorali come accaduto in Ucraina, dove è stato annullato il risultato delle presidenziali. Ma ci sono delle similitudini tra le consultazioni ucraine e quelle rumene? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto al vicedirettore di Famiglia Cristiana, Fulvio Scaglione, esperto di area ex sovietica:
R. – In quasi tutti questi Paesi che sono usciti da quello che era lo spazio di influenza sovietico ci sono problemi nella gestione dei processi elettorali. Ma in Romania gli interessi nazionali prevalgono sulle contese internazionali e hanno riflessi più limitati e contenuti.
Il ruolo di Usa e Russia nel caso ucraino
D. – Nel caso dell’Ucraina è invece evidente l’aperto confronto tra Stati Uniti e Russia…
R. – Gli Stati Uniti e la Russia hanno giocato molto su questa crisi Ucraina ed hanno molto contribuito a inasprirla, perché sono tutte e due impegnate in un braccio di ferro volto a ridefinire la supremazia nello spazio strategico ex-sovietico.
Il parlamento ucraino e la decisione di annullare l’esito del voto
D. – Quali sono gli aspetti da rimarcare nella decisione presa dal Parlamento ucraino di annullare il risultato del ballottaggio?
R. – La decisione che è stata presa dal Parlamento ucraino certamente contribuisce a stemperare gli animi, le rivalità. Il tempo aiuta anche a far diminuire il rischio di un confronto violento tra le parti in causa. Credo pure sia una buona notizia la constatazione che anche nelle Repubbliche ex-sovietiche, per decenni disabituate ai processi democratici, abbia preso piede una coscienza di fiducia nelle istituzioni democratiche.
Prospettive in Ucraina
D. – Quale scenario si prospetta adesso per l’Ucraina?
R. – Chiunque vinca questo terzo turno delle presidenziali, dovrà fare i conti – in maniera se è possibile intelligente – con le ragioni degli altri. Yanukovic è appoggiato soprattutto nelle regioni dell’Est, dove ci sono le miniere le grandi aziende pesanti, perché queste aziende hanno avuto un appoggio dalla Russia in questi anni. A ovest dell’Ucraina, dove c’è quel minimo di innovazione tecnologica di cui il paese sta godendo, hanno assoluta necessità di avere un’economia libera e poi un contatto stretto e frequente con i mercati dell’Occidente che sono lì ad un passo. Però, non è che chi sarà presidente può decidere come se l’altra parte del Paese non esistesse. Quindi è importante che le due superpotenze capiscano che in ballo c’è, comunque, la sorte e il benessere di milioni di persone.