Situazione umanitaria drammatica in Iraq

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
La situazione umanitaria è drammatica anche in Iraq, dove secondo l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM) oltre un milione di iracheni ha lasciato le proprie case dal febbraio del 2006, quando l’attacco contro la moschea sciita di Askariya ha innescato una sanguinosa serie di scontri tra sunniti e sciiti. In Iraq, intanto, proseguono le violenze: dopo l’attentato kamikaze condotto ieri nel nord del Paese e costato la vita ad almeno 80 persone, un ennesimo massacro è stato compiuto in una provincia a nord est di Baghdad. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
La strage è avvenuta nella notte: uomini armati, con indosso le divise dell’esercito iracheno, hanno fatto irruzione in diverse abitazioni in un villaggio nella turbolenta provincia di Diyala. Il bilancio è pesantissimo: sono morte almeno 29 persone. Tra le vittime, ci sono donne e bambini e 12 membri di una stessa famiglia. Sono stati uccisi anche cinque agenti di polizia. La provincia di Diyala, una delle più pericolose e violente dell’Iraq, è abitata da sunniti, sciiti e curdi. Da circa un mese, questa zona è teatro inoltre di una nuova, massiccia offensiva delle forze americane e irachene contro i gruppi terroristici sunniti legati ad Al Qaeda.
Ancora violenze a Baghdad
Migliaia di soldati americani sono poi entrati a Baquba, capoluogo della provincia di Diyala, per scacciare i miliziani dell’organizzazione terroristica che avevano trasformato la città in una loro roccaforte. Ma la situazione rimane ancora instabile e si temono ulteriori attacchi. Nuovi episodi di violenza hanno scosso anche Baghdad: dieci persone sono morte in seguito ad un attentato kamikaze compiuto al passaggio di una pattuglia dell’esercito iracheno. La deflagrazione di una bomba, esplosa vicino all’ambasciata iraniana, ha provocato inoltre la morte di altre 4 persone. L’attentato è stato compiuto nei pressi della super-fortificata ‘Zona Verde’ dove si trovano, oltre a varie ambasciate, anche le sedi del governo e del parlamento.