Strage di cristiani in Siria ad Al Qaryatayn

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Siria almeno 21 cristiani sono stati uccisi da jihadisti del sedicente Stato Islamico ad Al Qaryatayn, nella parte centrale del Paese. Lo ha rivelato, in una intervista alla Bbc, il patriarca siro-ortodosso di Antiochia e tutto l’oriente, Ignatius Aphrem II, aggiungendo che in questi ultimi mesi la cittadina assiro cristiana di Al Qaryatayn ha subito pesanti devastazioni. Un antico monastero è stato ridotto in macerie. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Sono drammatiche le testimonianze raccolte e rivelate alla Bbc dal Patriarca siro ortodosso  Ignatius Aphrem II sulla strage di cristiani ad Al Qaryatayn. Il massacro è avvenuto prima della liberazione, la scorsa settimana, di questa strategica località da parte delle forze governative siriane, sostenute dall’aviazione russa. Secondo il Patriarca, prima della battaglia tra soldati siriani e milizie del sedicente Stato Islamico, erano rimasti oltre 300 cristiani in questa cittadina della provincia di Homs. Alcuni sono stati uccisi mentre tentavano la fuga.

Tra le vittime diverse donne

Altri sono stati assassinati perché si sono rifiutati di convertirsi all’Islam. Molti sono dispersi. Fra le vittime ci sono anche diverse donne. I jihadisti – ha spiegato il Patriarca siro ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente – hanno anche pianificato di vendere come schiave le ragazze cristiane superstiti. Miliziani dello Stato Islamico avrebbero infine anche progettato nuovi attacchi mirati in Libia e in particolare a sud di Sirte, dove sono stati evacuati tre siti petroliferi.

Su questo drammatico episodio Amedeo Lomonaco ha intervistato padre Ghassan Sahoui, raggiunto telefonicamente ad Aleppo:

R. – Con un forte sentimento di dolore, sento la sofferenza dei cristiani: non è accettabile che nel XXI secolo ancora ci siano queste stragi. Ho tanti amici musulmani che sempre rifiutano quello che fa l’Isis e dicono: “Questo non ci rappresenta. Il Corano non dice di uccidere”. E soprattutto, nel Corano troviamo un legame molto speciale con i cristiani: quelli che dicono “siamo cristiani” sono rispettati dai veri musulmani. E quindi non si può capire perché  ci sono persone che uccidono.

I cristiani in Siria

D. – Quanti sono i cristiani rimasti in Siria, e in particolare quelli ancora intrappolati in territori controllati da milizie dello Stato Islamico?

R. – Generalmente, io direi che dove ci sono milizie del sedicente Stato Islamico non ci sono più cristiani; forse ce ne sono alcuni a Raqqa che hanno obbedito alla legge islamica imposta dall’Isis. Invece cristiani si trovano nelle altre città della Siria. Ad Aleppo dovrebbero essere 30 mila e nelle altre città di più. Prima della crisi erano quasi un milione e mezzo, ma ora non ci sono stime precise. Ma non è importante il numero: anche se rimaniamo in pochissimi, c’è una bella speranza. Il Signore sta chiedendo di essere più cristiani, più veri e di portare sempre questa nostra testimonianza in mezzo alla guerra, di essere portatori di pace, uomini di dialogo, di riconciliazione, di essere pronti a donare la nostra vita…

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