Turchia: aggredito un prete
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
In Turchia, nuovo episodio di violenza contro un sacerdote. Dopo l’assassinio di don Andrea Santoro, avvenuto in un clima esasperato dalle proteste contro le vignette satiriche su Maometto, è stato aggredito ieri a Smirne un sacerdote sloveno, don Martin Kmetec. Amedeo Lomonaco ha raccolto la sua testimonianza:
R. – Ieri ero in una saletta, dove solitamente si tengono la catechesi per adulti e bambini. Ho sentito qualcuno bussare forte alla porta e sono andato a vedere chi fosse. C’erano sette-otto persone, di circa 20 anni. Erano molto agitati e ho capito subito che era una situazione atipica. Poi ho chiesto: “Cosa volete?”. “Vogliamo parlare con te”, mi hanno risposto. Quindi ho ripetuto: “Ma chi siete voi, cosa volete sapere?”. Uno del gruppo mi ha detto: “Siamo nazionalisti”. Quindi, mi ha preso per la gola, mi ha strattonato, con forza. Poi, mi ha detto in turco: “Sei finito”. E’ una minaccia che ha accompagnato anche con un emblematico gesto della mano. Poi sono riuscito a chiudere la porta, ma gli aggressori l’hanno forzata e mi hanno minacciato di nuovo, con le stesse parole. Hanno detto anche: “Allah Akbar (Dio è grande)”. Fortunatamente, non sono entrati nella saletta. Alla fine, si sono allontanati gridando ancora due o tre volte: “Sei finito!”.
D. – Dopo Trebisonda, il virus del nazionalismo e del fondamentalismo ha colpito anche Smirne, una parte della Turchia vicina all’Occidente con lo sguardo verso Bruxelles: perché?
R. – Tutto è frutto del fanatismo. Io penso che il fanatismo sia sempre il risultato di un’ideologia ben pensata …
D. – Questa mattina si sono celebrati a Roma i funerali di don Andrea Santoro. Quali sono state le reazioni in Turchia dopo questo assassinio?
R. – C’è stata la morte di un nostro confratello, un sacerdote. Ma in Turchia i giornali avanzano supposizioni e alcuni mezzi comunicazione fanno passare l’assassinio di don Andrea per un crimine di mafia: questo per noi è il male peggiore!