Whirlpool: nuova protesta dei lavoratori
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Oltre 2000 persone hanno preso parte a Gavirate, in provincia di Varese, al corteo per protestare contro il piano industriale di integrazione di Whirlpool con Indesit, presentato dalla multinazionale statunitense, che prevede oltre 2 mila esuberi negli stabilimenti italiani. Amedeo Lomonaco ha raccolto il commento Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl, che ha guidato il corteo di lavoratori:
R. – Dopo due mesi di vertenza l’azienda, più che un piano di rilancio, ci ha presentato un bollettino di guerra: 2.060 licenziamenti e 4 stabilimenti da chiudere. Questo non è accettabile! E non è accettabile che, dopo due mesi di trattativa, Whirlpool si presenti a mani vuote. Siamo qui oggi sotto gli uffici della direzione della Whirlpool proprio perché l’azienda deve cambiare il piano e per ricordare al presidente del consiglio che ha preso degli impegni con questi lavoratori.
D. – L’impegno del governo è imprescindibile…
R. – Assolutamente sì. Abbiamo chiesto all’azienda di far rientrare produzioni che in questo momento sono state delocalizzate a livello internazionale. Varese, Fabriano, Caserta, Siena erano sostanzialmente capitali della produzione di elettrodomestici e sono state vittime della delocalizzazione. È ora di far ritornare le produzioni in Italia.
D. – Anche perché dal mercato, finalmente, cominciano ad arrivare segnali positivi…
R. – Sì, il mercato sta ripartendo. Indesit, prima di essere acquisita da Whirlpool, aveva già affrontato quattro chiusure di stabilimento, per cui la ristrutturazione già c’è stata. I lavoratori hanno sostanzialmente già dato. Questo è il momento di puntare con gli investimenti al rilancio dell’impresa.